Le scuole si arrendono: lezioni annullate e didattica a distanza per tutti gli alunni

Dopo l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, tutte le scuole superiori devono spostare online almeno il 75% della didattica. Cosa che non è sempre facile e non per tutti gli istituti, a tal punto che in molti hanno optato per la chiusura totale.

Dal Tasso, all’Augusto, si faranno solo lezioni a casa; Cristina Costarelli, preside del liceo scientifico Newton, spiega: “Tutti gli studenti vanno a distanza. La didattica a distanza non sarà mai come quella in presenza ma abbiamo a che fare con le assenze dei docenti, le classi in quarantena e i casi positivi che aumentano in tante scuole. Ci conviene mettere a punto un altro quadro orario solo per il 25 per cento in presenza? Sarebbe il quarto”.

Da remoto anche gli studenti dell’Istituto superiore Salvini, che comprende l’Azzarita, il Mameli, il Valadier e il Genovesi, con il preside Roberto Gueli che afferma: “L’organizzazione delle lezioni al 7% è decisamente complicata; noi riapriamo con il 100 per cento a distanza”.

Il San Giuseppe de Merode sta valutando la didattica digitale per tutti e così anche il liceo Primo Levi: “Per ora partiamo con il 75 per cento online – spiega il dirigente scolastico Stefano Sancandi – ma ci sono serie difficoltà organizzative. Non escludo che a breve si procederà tutti online”.

“Purtroppo in questa critica fase organizzativa è evidente che sia più semplice spostare online il 100 Per cento degli orari degli insegnanti – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio – anche se rappresenta un danno dal punto di vista formativo”.

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