Le mostre al MACRO

Al MACRO proseguono le mostre in corso. Sono quattro le esposizioni aperte al pubblico fino al 27 agosto:_ After The Light_, la prima mostra istituzionale che cerca di contestualizzare il lavoro dell’artista Jochen Klein, all’interno delle più ampie riflessioni collettive e personali che hanno caratterizzato le vite e le pratiche di coloro che hanno lavorato con lui. L’esposizione accoglie anche opere di Julie Ault, Thomas Eggerer, Ull Hohn, Wolfgang Tillmans e Amelie von Wulffen.

Beethoven Was a Lesbian è la mostra che raccoglie pubblicazioni e registrazioni sonore che ripercorrono l’intera carriera di Pauline Oliveros, compositrice, performer, autrice ed educatrice, dai suoi primi lavori che uniscono improvvisazione, montaggio e suoni elettronici a quelli successivi che cercano sempre più di ampliare l’interazione tra dispositivi tecnologici, ambiente e musicisti.

Nell’esposizione What why WET? Leonard Koren, fondatore ed editore di “WET: The Magazine of Gourmet Bathing”, rivista che ha rappresentato un luogo di sperimentazione editoriale, grafica e narrativa, ripercorre la sua traiettoria dalle origini fino alla chiusura, avvenuta nel 1981.

Tempus Fugit, la mostra di Studio Temp, studio di design grafico fondato da Guido Daminelli, Marco Fasolini e Fausto Giliberti, la cui ricerca visiva è orientata verso un processo di semplificazione formale, contaminato dalla grafica popolare e dallo stile tipografico internazionale.

Sono ancora visitabili, inoltre: Hervé Guibert: This and More, esposizione a cura di Anthony Huberman organizzata in
collaborazione con il Wattis Institute di San Francisco, che presenta una selezione di fotografie dello scrittore, giornalista e fotografo francese Hervé Guibert in cui oggetti inanimati, interni e spazi domestici evocano la presenza di personaggi fuori campo, catturando così l’assenza dell’elemento umano (fino al 21 maggio); _Rome is still falling _che presenta un nucleo di venti opere di Robert Smithson, realizzate tra il 1960 e il 1964. Il titolo della mostra deriva da una lettera che Smithson scrive, mentre si trova nella città eterna, nel luglio 1961, alla moglie Nancy Holt e nella quale compaiono, nell’angolo in basso a sinistra del foglio, le quattro parole: ”Rome is still falling” (fino al 21 maggio).

Tutte le mostre sono a ingresso gratuito e visitabili dal martedì al venerdì ore 12-19; sabato e domenica ore
10-19. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

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