La sindaca Raggi sul percorso di riapertura: “Scuole e uffici: ingressi scaglionati”

La sindaca di Roma Virginia Raggi ha rilasciato alcune dichiarazioni circa i primi passi da muovere per la ripartenza della Capitale

“Stiamo lavorando con un nostro Dipartimento e le Università ad una apertura scaglionata dei vari orari di ingresso, stiamo ragionando sulla possibilità di diversificare gli orari per scuole, uffici pubblici ed Università così da diluire il carico di persone durante la mattinata, per non avere più le ore di punta.
Dopo le incertezze iniziali perché nessuno era pronto, né gli uffici pubblici né le aziende private, lo smart working è andato a regime. Ora vogliamo consolidare, vogliamo continuare a fare lavorare in smart working almeno un 20% dei dipendenti capitolini. Si lavorerà naturalmente per progetti, per obiettivi e non più per orario di lavoro.

La parola d’ordine è gradualità: a Wuhan si era tornati a contagi zero, ma appena hanno riaperto sono tornati i contagi. Una ricaduta sarebbe terribile.
Nel momento in cui si riaprirà – ha continuato – serviranno gradualità e prudenza: non si pensi che il 4 maggio andremo tutti in strada.
Con Atac stiamo lavorando con le compagnie telefoniche per avere in modo anonimo i dati di traffico per capire quanta utenza si sposta, con quali linee. Al momento abbiamo ridotto l’orario. Ma via via che si riapriranno le attività ci sarà comunque più afflusso. Noi quest’anno abbiamo in consegna oltre trecento bus nuovi. Erano per aprile, il lockdown ha fermato lo stabilimento, ma entro l’estate arriveranno questi autobus.

Se firmerei una ordinanza per tenere a casa gli anziani? Per rispondere a questa domanda – ha risposto – bisogna affidarsi a medici e virologi. Questa compressione delle nostre libertà è stata fondamentale per fermare il contagio. Ogni misura deve essere accompagnata da studi.
Roma ha retto bene senza dubbio perché il caso dei turisti cinesi ci ha messo subito in allerta, e abbiamo iniziato da subito a lavorare sulle chiusure e sulle sanificazioni.
Bisogna ringraziare il comportamento dei romani che hanno capito bene la gravità della situazione e hanno rispettato le prescrizioni”.

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