La Fondazione Teatro di Roma continua ad ampliare il suo sguardo trasversale sul linguaggio coreografico dando il via alla IV edizione di BUFFALO: fino all’ 11 giugno, la kermesse sulla danza contemporanea a cura di Michele Di Stefano nell’ambito del progetto Prospettive della danza contemporanea. Un crocevia di scambio della creatività emergente e multidisciplinare, tra arti performative e arte visiva che anche per questa edizione sconfina “oltre” la scena negli spazi museali del MACRO di via Nizza, rinnovando la sinergia co-produttiva tra Teatro di Romae Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con l’Istituto Svizzero, l’Accademia di Francia – Villa Medici e il Municipio Roma II.
Il 9 giugno al Teatro India i corpi esploratori della giovane coreografa Luna Cenere creano Zoé (ore 21), un’amplificazione del corpo in condizione di nudità per offrirsi come paesaggio in trasformazione. Appuntamento al MACRO il 10 giugno con Op.22 No.2 (ore 19 e ore 22): creato per Marta Ciappina, un assolo ispirato al poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius, Il cigno di Tuonela, e basato sul poema epico Kalevala della mitologia finlandese, in cui Alessandro Sciarroni costruisce un ritratto femminile sul corpo che sfida le avversità. Segue Nicola Cisternino con My Lonely Lovely Tale(ore 19.30), una danza di impatto dinamico sulla metamorfosi di Narciso. Clara Delorme porta in scena il suo assolo nudo L’albâtre(ore 20.05), uno spartito di immobilità e silenzio di un corpo pulsante che trattiene il respiro allontanandosi dalla quotidianità fino all’assurdo; si prosegue con Clara Delorme lift her leg to make her vagina lip come out (ore 21.30), un atto di rivendicazione della propria immagine e della sua presenza online, in risposta alle molestie subite dalla coreografa svizzera da parte di uno stalker che ha pubblicato senza il suo consenso i video di L’albâtre su siti pornografici.
Il coreografo svizzero Fabrice Mazliah propone Forsythe Improvisations(ore 21), in cui si offre come testimonianza dell’eredità culturale lasciata dal talento di William Forsythe. L’11 giugno, sempre al MACRO, dalle ore 19 alle ore 22, c’è Nobody Nobody Nobody It’s ok not to be ok / Durational Performance – Buffalo Version di Daniele Ninarello, che si muoverà sotto gli occhi del pubblico con un’opera site specific d’attraversamento di tutti gli ambienti. Contestualmente, sarà allestito l’accampamento di Ivana Müller con Hors-Champ, una colonia di tende, ciascuna abitata da una coppia di spettatori, che entrerà per leggere una conversazione e riscrivere cosa succede nel tempo trascorso insieme. Dalle 20 alle 22 si intrecceranno i cinque corpi di Echoes di Cristina Kristal Rizzo: una cartografia di danze su un doppio piano di fruizione, uno fisico e uno virtuale, attraverso uno streaming dal vivo accedendo in diretta alla pagina Facebook @echoes.cristina.kristal.rizzo. Alle ore 22 chiude il ciclo di performance Lasseindra Ninja con Needy Greedy, opera che scioglie nel canto l’essenza del voguing, sovrapponendo voci esistenti dalla scena Ballroom a canti gospel.
Biglietti online su https://www.vivaticket.com.
Sempre l’11 giugno al MACRO sono in programma due momenti di dibattito pubblico: l’incontro Annusa i fiori finché puoi(ore 15), per riflettere sui modi in cui oggi il corpo della performance afferma la sua irriducibilità nel panorama culturale; il talk When the image blinks, the eye ignites(ore 18) con Dorothée Dupuis, curatrice e residente a Villa Medici, e l’artista Fabiola Torres-Alzaga, un affondo sulle strategie della presenza attraverso l’assenza nel suo ultimo video The Uninvited (2023), in una tavola rotonda con Piersandra Di Matteo (direttrice del Festival Short Theatre). Gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Il cartellone del Teatro di Roma, inoltre, propone al Teatro India il 13 giugno la prima replica alle 21 de La mano sinistra, scritto e diretto da Erika Z. Galli (che cura anche luci e video con Luca Brinchi) e Martina Ruggeri (anche sul palco) di Industria Indipendente. Con gli arrangiamenti musicali di Steve Pepe, Iva Stanisic (tra gli interpreti con Annamaria Ajmone e Silvia Calderoni) e la stessa Ruggeri, lo spettacolo vuole essere una dimensione di ricerca tra diverse pratiche e immaginazioni, uno spazio del possibile, uno studio-scenario dismesso che non vuole smettere di “di-vertire”, ovvero “far cambiare direzione”. In scena fino al 25 giugno. Biglietti online su https://teatrodiroma.vivaticket.it.