Ippica, si riapre la partita per la gestione di Capannelle: il Tar Lazio

Si riapre la partita per la concessione affidata a Hippogroup per
la gestione dell’Ippodromo romano delle Capannelle. Il Tar Lazio, spiega
agipronews, ha accolto il ricorso presentato dalla società contro il
provvedimento di Roma Capitale del 2017 con cui era stata respinta
l’istanza di proroga presentata dalla società. Un rifiuto che aveva
innescato il braccio di ferro tra Hippogroup e la Giunta capitolina,
rappresentata dall’assessore allo Sport Daniele Frongia e dal presidente
del Dipartimento Sport Angelo Diario, e che oggi è stato bocciato dal
tribunale amministrativo.

La sentenza stabilisce che Roma Capitale dovrà «effettuare un nuovo
esame dell’istanza di proroga della concessione» tenendo conto di
quanto previsto dal Regolamento per gli impianti sportivi di proprietà
comunale all’epoca vigente. All’articolo 11, in particolare, era
prevista la possibilità di una proroga nel caso in cui il
concessionario avesse effettuato interventi di ristrutturazione o nuova
costruzione nell’impianto, calcolata in base all’impegno finanziario
sostenuto.

È quanto in effetti accaduto a Hippogroup dopo la presa in
carico delle corse di trotto in seguito alla chiusura dell’ippodromo Tor
di Valle. «Roma Capitale avrebbe dovuto svolgere una istruttoria idonea
a verificare la sussistenza dei presupposti per l’accoglimento
dell’istanza di prolungamento della concessione – proseguono i giudici –
valutando a tal fine non solo gli investimenti già effettuati in
ottemperanza ai piani precedentemente approvati, ma anche gli
investimenti non ancora effettuati per cause non imputabili alla
concessionaria e gli investimenti ulteriori programmati al fine di
ampliare l’Impianto e migliorarne l’efficienza». D’altra parte, Roma
Capitale già preso atto delle previsioni economico-finanziarie poste da
Hippogroup per il nuovo piano di investimenti: nel 2013 la Giunta non
aveva escluso il prolungamento della concessione, ma aveva rinviato la
valutazione della proroga dopo l’approvazione del progetto.

Nel provvedimento impugnato, tuttavia, l’Amministrazione non ha effettuato
nessuna valutazione sugli investimenti, rilevando che questi erano stati
compensati dalla riduzione del canone di affitto. Un esame che però
«non poteva esaurirsi con le suddette valutazioni, in quanto la
concessionaria ha prospettato sin dal 2013 investimenti ulteriori
finalizzati ad un ampliamento ed efficientamento dell’Impianto». Roma
Capitale. Prosegue agipronews, avrebbe quindi dovuto valutare la
sussistenza dei presupposti «per approvare un prolungamento della
concessione per un periodo di tempo commisurato all’impegno
economico-finanziario che il concessionario avrebbe sostenuto». Il
provvedimento con cui è stata respinta la richiesta di proroga è
quindi annullato perché viziato «da eccesso di potere per difetto di
istruttoria e motivazione»; Roma Capitale dovrà procedere al nuovo
esame dell’istanza, «previa consultazione» di Hippogroup.

È stata invece respinta la richiesta risarcitoria della società, «in ragione
della considerevole riduzione del canone» e tenuto conto che la proroga
della concessione è stata di fatto concessa dall’Amministrazione, che
aveva sospeso lo “sfratto”.

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