Il Tar respinge il ricorso: i residenti perdono contro i tavolini in centro

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso dei residenti del centro storico di Roma, che si erano uniti per andare contro bar e ristoranti della zona che avevano provveduto all’utilizzo del suolo pubblico per disporre tavoli e sedie.

Per il tribunale amministrativo le condizioni di emergenza c’erano e ci sono e dunque non si può sospendere il provvedimento voluto dall’amministrazione Raggi. Con deroghe ed iter rapidi, i titolari di bar e ristoranti hanno avuto la possibilità di accogliere più clienti installando sedute all’aperto.
Diversi comitati di residenti, però, in pieno agosto erano andati contro questa decisione, facendo ricorso al Tribunale amministrativo per opporsi alla delibera della giunta Raggi, valida sino al 31 ottobre 2021.

Nell’ordinanza il presidente della sezione commercio Pietro Morabito, scrive:
“Prevale l’esigenza degli esercizi commerciali, manifestatasi in occasione della pandemia Covid 19, di poter svolgere la propria attività mediante modalità procedimentali semplificate e con incrementi di superficie esterna delle occupazioni di suolo pubblico,con modalità di esercizio compatibili con il distanziamento sociale indispensabile a prevenire il diffondersi del virus Covid 19”.

Roberta Pepi, titolare di un ristorante in centro e presidente dell’associazione “Roma più bella” commenta:
“Le nostre attività, soprattutto quelle in centro storico, sono chiamate ad una resilienza che non è sempre facile portare avanti. Ogni nostra certezza, quotidianamente viene messe a dura prova, non possiamo programmare nulla, neanche il pagamento di una bolletta. È di fondamentale importanza che la delibera rimanga efficace in quanto è uno strumento di cui abbiamo bisogno, ma voglio spingermi oltre, dichiarando che non lo è solo per noi esercenti ma per tutta la cittadinanza, essendo un’occasione unica per dimostrare che una Roma più bella si può auspicare con l’aiuto di tutti”.

Infine scrive Fabio Mina, presidente LupeRoma:
“In momento così duro per le imprese della somministrazione e ristorazione della Capitale, riteniamo questa una decisione di coscienza e buon senso , al fine di evitare una debacle senza precedenti per migliaia di piccole medie imprese e a salvaguardia di migliaia di posti di lavoro, considerato soprattutto il panorama commerciale devastante come quello che si stiamo vivendo”.

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