Un operatore scolastico si è sentito male dopo aver bevuto da una bottiglietta d’acqua. I carabinieri indagano: ipotesi avvelenamento
Dopo aver bevuto un sorso d’acqua da una bottiglietta acquistata poche ore prima al supermercato, ha iniziato a sentire un forte bruciore alla gola. Poi, a distanza di qualche secondo, ha avvertito dei dolori fortissimi al basso ventre, che lo hanno obbligato a presentarsi al Pronto Soccorso per farsi controllare dai sanitari. Un collaboratore scolastico che presta servizio all’Istituto Santa Cecilia di Roma, è stato lo sfortunato protagonista di una vicenda sulla quale gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza.
Cosa ha bevuto? E soprattutto, qualcuno potrebbe avergli messo qualcosa a sua insaputa nella bottiglietta d’acqua minerale? La storia presenta molti punti oscuri, sui quali gli investigatori stanno indagando. L’uomo, come ogni giorno, si è fermato nel vicino supermercato per acquistare il pranzo, che avrebbe consumato sul luogo di lavoro. Un pezzo di pizza margherita e una bottiglietta d’acqua. Intorno alle ore 13 ha mangiato il suo pranzo ed ha bevuto una parte dell’acqua, senza alcun problema.
La bottiglia lasciata a disposizione di tutti
L’operatore scolastico ha lasciato tutto nei pressi della sua borsa e si è recato nella sede centrale della scuola, dove era in programma una riunione sindacale. Un luogo dove in molti avevano accesso. Una volta terminata la riunione, ha ripreso l’acqua e ne ha bevuto un sorso. Pochi secondi dopo ha iniziato a stare male. Ha sentito un forte bruciore alla gola ed un odore che gli ha ricordato dell’acido. Guardando sul fondo della bottiglietta ha visto una sostanza bluastra, che ha immediatamente mostrato ad una sua collega.
A distanza di pochi secondi i dolori sono diventati lancinanti. L’uomo è stato accompagnato all’Ospedale San Giovanni Addolorata, dove è stato accuratamente controllato. Fortunatamente, ora si trova in buone condizioni ed è stato dimesso. Una volta uscito dall’ospedale si è immediatamente recato nella vicina stazione dei Carabinieri per raccontare la sua disavventura e sporgere denuncia. I militari hanno sequestrato la bottiglietta incriminata ed hanno autorizzato le analisi, che sveleranno la verità. Al momento gli inquirenti non escludono nessuna pista. Neanche quella di un avvelenamento volontario da parte di qualcuno.
Le indagini: qualcuno ha voluto avvelenarlo?
Quando l’operatore scolastico aveva aperto la prima volta la bottiglietta d’acqua (appena acquistata dal Supermercato) non aveva riscontrato nessun problema. Aveva sorseggiato la bevanda senza sentire odori o sapori particolari. Ma dopo aver lasciato incustodita la bottiglia sul tavolo, si è reso conto della differenza. Qualcuno potrebbe aver tentato di avvelenarlo? E per quale motivo? Chi aveva accesso al locale dove aveva lasciato in custodia la sua borsa? Qualcuno ha voluto mandargli un messaggio o si è trattato semplicemente di un macabro scherzo? Domande alle quali gli investigatori stanno cercando di trovare una risposta