All’asilo nido di viale Trastevere una bimba di un anno è entrata nella propria classe e 10 minuti dopo è stata rispedita a casa. La motivazione data ai genitori dalla maestra:
“Sua figlia ha tossito, venga a riprendersela subito”, dopo aver spiegato alla madre che quella era “tosse da Covid”.
La denuncia arriva dal padre di un altro ragazzo della scuola:
“Nella nostra chat c’è confusione e panico, abbiamo detto che siamo disposti a togliere i bambini da lì. Paghiamo 500 euro al mese di retta, sembra come se le insegnanti siano contente che i bambini restano a casa.
Già l’anno scorso erano rigide, ma da settembre la situazione è peggiorata: davvero stiamo pensando che stiano approfittando del virus. Eppure parliamo di un asilo piccolo, che tiene 9 bambini soltanto. Io ho iscritto apposta qui mio figlio perché non ci sono assembramenti.
Il pediatra non te lo fa per un raffreddore, ma io di certo non faccio fare il tampone ogni 14 giorni a un bimbo di un anno e mezzo. Non ci penso proprio. Ho la pistola per misurare la febbre, se vedo che non sta benissimo sono il primo a tenerlo a casa, come ho fatto venerdì scorso ad esempio. Però se telefoni e dici “mia figlio ha un po’ di raffreddore, la risposta è sicura: non lo porti”. E deve ancora arrivare l’inverno. Così non si può andare avanti”.