Il nuovo focolaio alla Garbatella, nel palazzo occupato di piazza Attilio Pecile, è sotto controllo. Questo è quanto fanno sapere dall’Asl Roma 2 e dalla Regione Lazio, con i positivi isolati, analizzati e trasferiti in strutture idonee.
Il contagio ha preso piede dopo che un bambino è stato portato in ospedale per sintomi legati al Covid e da li altre 4 persone della famiglia sono state trovate positive. A quel punto è stata disposta l’indagine epidemiologica all’intero palazzo, vecchia sede dell’Asl del Municipio VIII. Dal 2013 la struttura risulta sotto occupazione abusiva da circa 110 persone, la maggior parte stranieri.
Risalgono a sabato 9 nuove positività, con ancora una 30ina di tamponi da analizzare; sarebbero 18 i casi in totale, compresa la famiglia da cui è partito tutto.
L’istituzione di una zona rossa è stata esclusa, ma è partito ugualmente l’ordine di controllare ingressi e uscite dalla struttura, con una pattuglia h24 nelle vicinanze per evitare qualsiasi problema.
I residenti danno voce alle proprie preoccupazioni riguardo la presenza degli abusivi:
“È stato sempre un via vai di persone – racconta Angelo, da dietro il bancone di un bar attiguo all’occupazione – non hanno mai dato particolari problemi ma c’è comunque una situazione di illegalità perché quel palazzo non doveva finire in questo modo”.
E ancora:
“Quando gli uffici dell’azienda sanitaria furono trasferiti altrove passarono pochissimi giorni dall’arrivo dei primi occupanti, non lo tolleriamo ma tanto nessuno fa nulla, ora speriamo bene”.
Ma la verità sul primo contagio viene spiegata dalla Asl che ha ricostruito la catena:
una badante peruviana, in servizio da una coppia di anziani residenti in zona e positivi al Covid senza che ne fossero a conoscenza, ha trascorso due notti nell’edificio la scorsa settimana. La donna è a sua volta positiva e sintomatica: avrebbe sviluppato una polmonite.