Sono centinaia i certificati di malattia presentati dai dipendenti Atac negli ultimi mesi; tutti con una cosa in comune, il timbro del medico arabo, anche se la grafia nei fogli sembrerebbe sempre diversa.
Gli ispettori di Atac hanno voluto vederci chiaro, chiedendo una perizia calligrafica ad alcuni esperti, informando anche la Procura della Repubblica. Due le possibilità: o i dipendenti hanno sfruttato la compiacenza di un medico arabo per ricevere permessi non dovuti, oppure sono entrati in possesso del blocchetto dei referti, compilando loro stessi i certificati.
L’inchiesta interna avviata dall’Atac riguarda 20 dipendenti, ma i certificati sotto accusa sono molto più numerosi. Si attende, quindi, una perizia che certifichi l’imbroglio, dopodiché si potrà procedere ai licenziamenti, visto il tasso di assenteismo che nel I trimestre ha sfiorato il 17%.