Fase 2, la Raggi chiude bar, pizzerie e gelateria la domenica pomeriggio

La domenica è uno dei giorni in cui le attività aperte al pubblico guadagnano di più; nonostante questo la sindaca di Roma Virginia Raggi, ha firmato l’ordinanza che ne prevede la chiusura proprio in quella fascia oraria.

La Cna della Capitale spiega:
“Siamo stupiti da alcune delle indicazioni fornite dal Comune di Roma regolamentate con l’ultima ordinanza della Sindaca di Roma. Infatti, il presupposto che ci è stato evidenziato durante le riunioni intercorse tra la Cna e il Comune di Roma per la gestione delle riaperture si è basato sui picchi del traffico infrasettimanale e su quella base ci è stata formulata una proposta.
Pertanto, mai ci saremmo aspettati di registrare la chiusura forzata delle attività economiche normalmente aperte la domenica pomeriggio o di quelle che avrebbero potuto aprire. In particolare – si sottolinea – la chiusura delle gelaterie, delle pasticcerie, dei bar, delle pizzerie a taglio e delle altre attività assimilabili che, notoriamente, registrano un importante picco del loro fatturato, in alcuni casi pari a circa il 25% del totale settimanale, proprio alla domenica pomeriggio, genera sconcerto, preoccupazione e un senso di stupore per la mancata comprensione delle difficoltà economiche nelle quali versa l’economia delle circa 11.900 imprese del settore che danno lavoro a circa 31.000 dipendenti e garantiscono la tenuta sociale del territorio.

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A questo – continua la Cna – dobbiamo poi aggiungere che, quando potranno finalmente riaprire, le imprese dell’acconciatura, dell’estetica e dei tatuatori che operano a Roma, e si tratta di circa 12.600 imprese con 22.500 lavoratori alle proprie dipendenze, potranno farlo con le grandissime limitazioni che probabilmente imporranno la prenotazione e un cliente per addetto.
Come mai, ci domandiamo, non viene data la possibilità di tenere aperte queste attività la domenica pomeriggio? Tra l’altro – prosegue – sono attività che difficilmente vedono grandi spostamenti per la città, anzi molto spesso la scelta del parrucchiere o dell’estetista ricade sulle attività più prossime alla propria abitazione e che quindi difficilmente, con le aperture alla domenica pomeriggio, si genererebbero significative movimentazioni urbane”.

La richiesta dunque, è quella “di voler rivedere l’ordinanza in senso più ampio, soprattutto qualora lo stato della pandemia dovesse registrare la bassa diffusione attualmente registrata nel territorio della Capitale”.

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