Facoltà di medicina, le proteste: “No al numero chiuso dopo la pandemia”

Sono tanti gli slogan urlati da studenti e non che si sono recati fuori l’università Sapienza di Roma per protestare contro il numero chiuso a Medicina. Proprio oggi, infatti, si svolgeranno i test in tutta Italia, con oltre 4.000 candidati; dall’altra parte una 50ina di ragazzi che con fermezza protestavano:
“La pandemia lo ha dimostrato, anche il numero chiuso va abrogato”.

Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fronte Gioventù comunista, spiega all’Adnkronos Salute:
“Basta con il numero chiuso, la pandemia ha dimostrato che servono medici e infermieri. È giunto il momento di abolire il numero chiuso”.

Il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, replica:
“Il numero chiuso non è il vero problema; la questione sono i posti per le specializzazioni. Più medici formiamo e meno borse post laurea ci saranno. Questo non fa che aumentare l’ambito formativo. Il problema vero, quindi, è agire sulle Scuole di specializzazione perché il numero programmato è presente in tutte le università di Medicina del mondo. È necessario per dare una formazione di qualità, non possiamo immettere un numero indiscriminato di persone che poi non possono svolgere le esercitazioni e i corsi: formeremmo dei medici da cui io non vorrei essere curato.
Quest’anno è aumentato il numero dei posti a Medicina, da 10mila si è passati in sostanza a oltre 13mila. È un numero considerato dalla Federazione degli Ordini dei medici un numero addirittura eccessivo”.

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