Discoteche di Roma: l’incontro per chiedere alla Regione di riaprire

Distanze di sicurezza e mascherine come prima cosa, per poi sedersi a tavolino e discutere del loro futuro. Si sono riuniti i rappresentanti delle 33 discoteche romane, per elaborare un documento da presentare alla Regione Lazio.

L’obiettivo e far prendere in considerazione le loro esigenze e la voglia di ripartire, sempre in totale sicurezza.
Il giro d’affari bloccato vede circa 2000 persone senza lavoro, con un pubblico mancante di 30mila persone a notte.

Dal neo comitato fanno sapere:
“Arrivano segnali, da più parti, sulle riaperture delle discoteche. Dal Veneto alla Puglia si parla di ripartire a metà giugno. Per questo vorremmo parlarne con la Regione Lazio.
Intanto vorremmo far partire l’intrattenimento solo nei locali all’aperto. E poi vogliamo sostenere la Regione nella ricerca dei cosiddetti asintomatici”.

Tra le varie proposte, infatti, c’è anche quella di effettuare test sierologici su base volontaria all’ingresso dei locali, per un costo che si aggira attorno ai 5 euro.
Continuano:
“All’entrata ci sarebbe una specie di presidio sanitario, che girerebbe i dati alla Regione per il database legato al Covid.
Noi non siamo la cosiddetta movida selvaggia che si vede per le strade – spiegano – Anzi, noi siamo contro quel tipo di assembramenti senza regole. La nostra sicurezza verrebbe formata per evitare situazioni di pericolo. Pensiamo che sia importante ripartire, perché ci sono strutture abusive e persone spregiudicate pronte ad organizzare feste e rave, senza i dovuti permessi. Noi siamo per le regole, ma chiediamo un confronto per un settore che è stato dimenticato.
In molti Paesi esteri, la musica è considerata come cultura: pensiamo alla Germania – concludono – Da noi non è così, eppure diamo lavoro e facciamo girare l’economia. E’ arrivato il momento di darci delle risposte, ovviamente senza mettere a repentaglio la sicurezza delle persone”.

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