Dirigente dell’ospedale San Camillo ruba vestiti dal magazzino del Vaticano

Un dirigente medico dell’ospedale San Camillo di Roma è accusato di aver rubato diversi capi di abbigliamento dai magazzini del governatorato.

È stato lo stesso medico a confessare di aver preso un capo a ottobre e due capi a novembre dello scorso anno. Finito davanti al Tribunale Vaticano, la difesa contesta che i furti siano avvenuti in una situazione psicologica precaria. Il furto non sarebbe avvenuto per motivi economici, d’altronde il dirigente guadagna circa 100mila euro l’anno; l’avvocato Angelo Coccia ha spiegato che questo quadro «fa sorgere dubbi sulla situazione» in cui sono avvenuti furti, perché «non c’è logica, a meno che non ci siano stati condizionamenti dovuti allo stress che abbiano diminuito le capacità di intendere e di volere dell’imputato.

Da qui la richiesta di «non imputabilità» con la nomina di un perito e di un perito di parte.  La corte si è riservata di decidere sia sull’eventuale perizia sia sull’ammissione di eventuali testi nella prossima udienza, fissata al 23 giugno prossimo.

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