Di Rosa: “Obiettivo oltre 2.000 persone in quarantena a casa”. La situazione nella Capitale

Il direttore di Igiene e sanità pubblica dell’Asl Roma 1, Enrico Di Rosa, esprime all’Adnkronos Salute le proprie considerazioni sulla situazione nella Capitale e nel Lazio.

“A Roma la situazione Covid-19 non è esplosiva. È un dato di fatto, che potrebbe essere smentito nelle prossime settimane, sarà un mese molto duro, ma abbiamo lavorato moltissimo per la preparazione, solo nel nostro territorio abbiamo messo in quarantena oltre duemila persone e ci stiamo attrezzando per trattare il maggior numero possibile di persone nella propria abitazione. La speranza è quella di arrivare a essere una ‘piccola Coreà, dove i casi vengono strettamente individuati e gestiti fino alla fine dell’emergenza”

“Nel Lazio – aggiunge – abbiamo registrato 136 morti. Ognuno di questi decessi merita tutto il nostro rispetto, però dobbiamo considerare che è una regione dove vivono 6 milioni di persone, e in un mese molte più persone muoiono per altre cause. Noi ci siamo preparati molto in anticipo e ci stiamo ancora preparando al massimo: ogni giorno vengono rafforzate le strutture Covid e a livello territoriale la situazione è tranquilla.
Le Asl si stanno preparando a trattare tanta gente a casa con i medici di famiglia, con una trasformazione di mentalità e di approccio e per garantire a tutti coloro che possono essere tenuti a casa la giusta assistenza. Uno sforzo importante: la fortuna che abbiamo è quella di avere la città realmente ferma, il numero di contagi diminuisce, ci aspettiamo che un’ondata arriverà, ma speriamo che sia la più contenuta possibile e spalmata su arco temporale più lungo possibile”.

“Al momento – prosegue – ci stiamo impegnando per arrivare a reggere l’urto, ma per il momento quella di Roma è una situazione molto lontana dall’essere preoccupante. Occorre però non sottovalutare: non vorremmo essere smentiti dagli eventi, però gli sforzi dei servizi di Igiene pubblica delle Asl romane e laziali fin dal primo momento sono stati importanti.
L’attività di contact tracing è stata attivata subito ed è molto accanita: abbiamo messo in quarantena più di duemila persone, un numero che rispetto ai casi effettivi che abbiamo sono tantissime. Dobbiamo per questo ringraziare i cittadini che hanno avuto una grande pazienza. Vogliamo però dire loro che questo sta dando risultati e speriamo serva a contenere l’emergenza.
Nella maggioranza dei casi, peraltro – aggiunge l’igienista – questa malattia si può gestire in casa, in maniera anche meno impattante di una normale influenza. Alcuni hanno febbre alta per molti giorni, 7-8, però se non ci sono segni di impegno respiratorio si può lasciare che la rete ospedaliera si dedichi ai casi gravi. Il problema ora è la fatica di chi è in isolamento stretto, perché è dura: dobbiamo tenere in casa isolata da tutti una persona per 5-6 settimane, perché la malattia è lunga, sono situazioni impegnative e infatti è stato attivato anche un servizio di sostegno psicologico. La speranza, anche se le previsioni non si possono fare, è che Roma possa essere una piccola Corea”.

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