È l’architetto Daniel Libeskind il nome scelto come Presidente di giuria del Concorso internazionale di progettazione per il Museo della Scienza di Roma.
Libeskind è tra gli architetti contemporanei più famosi al mondo e autore, tra le altre cose, di progetti iconici come il Museo ebraico a Berlino e il World Trade Center a New York. La Giuria da lui presieduta comprenderà professionisti di chiara fama come l’architetta Benedetta Tagliabue – fondatrice dello studio EMBT di Barcellona, che ha firmato opere come il Parc Diagonal Mar a Barcellona, il Parlamento scozzese a Edimburgo e le sistemazioni urbane di Hafencity ad Amburgo – l’architetta olandese Fokke Moerel, socia dello studio di architettura e progettazione urbana MVRDV di Rotterdam, e l’architetto e critico d’architettura Alessandro D’Onofrio, docente universitario di progettazione architettonica, scenografia e allestimento, curatore della sezione architettura del MAXXI.
“Il fatto che un gigante dell’architettura mondiale come Daniel Libeskind abbia accettato di presiedere la giuria chiamata a decidere il lavoro migliore nell’ambito del Concorso internazionale di progettazione del “Museo della Scienza di Roma” è una notizia che ci riempie di grande soddisfazione. Quando ho incontrato Libeskind in Campidoglio nelle scorse settimane non pensavo di ricevere una risposta così immediata ed entusiasta: voglio ringraziarlo di cuore per la sua disponibilità così come ringrazio gli altri illustri componenti della giuria. I loro nomi, insieme a quelli del Comitato scientifico presieduto dal premio Nobel Giorgio Parisi, rappresentano la migliore garanzia dell’assoluta qualità tecnica con la quale questo progetto atteso dalla città da troppo tempo sta proseguendo il suo iter” commenta il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri.
“Con l’architetto Libeskind a presiedere una giuria composta da professionisti di chiara fama, Roma conferma la sua ritrovata vocazione internazionale. Il Museo della Scienza contribuirà, insieme agli altri progetti in corso nel quadrante, dalla riqualificazione del Borghetto Flaminio da parte dell’Università la Sapienza al grande MaXXI, a trasformare il Flaminio in un esempio di rigenerazione urbana nazionale e internazionale, contribuendo alla costituzione e al riconoscimento del Distretto del Contemporaneo di Roma, un grande polo urbano di interesse culturale” aggiunge l’Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia.
Il Concorso internazionale di progettazione del “Museo della Scienza di Roma”, indetto da Roma Capitale il 4 novembre 2022 nell’ambito del processo di trasformazione urbana dell’ex Stabilimento Militare Materiali Elettronici e di Precisione di Via Guido Reni, si articola in due fasi: la prima finalizzata all’acquisizione di proposte ideative è terminata il 23 gennaio scorso con la presentazione di 70 proposte progettuali, tra cui saranno selezionati dalla commissione giudicatrice i cinque finalisti ammessi alla seconda fase finalizzata all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, scelto tra le proposte dei cinque finalisti selezionati nella prima fase. L’investimento messo in campo per la realizzazione dell’opera ammonta a circa 75 milioni di euro.
Comune di Roma