Coronavirus, netturbini romani si rifiutano di lavorare: “Non puliamo nella Chinatown”

Cresce la fobia di contagio tra gli operatori Ama per la raccolta di rifiuti nelle zone dove la comunità cinese è più radicata, Esquilino e Prenestino.

Dalle chat degli operatori emergono i numerosi timori, un po’ per psicosi del virus, un po’, probabilmente, per cercare di evitare il turno di lavoro.
“Ci sono assenze per malattia e molti in ferie. In zona 8A qualcuno ha timore di svolgere il servizio nella parte che dà su Via dell’Omo” dove si svolgono numerose attività orientali.
“Qualche timore – si legge ancora in chat – è stato manifestato dai colleghi dello sportello tariffa di Capo d’Africa” dove la gente si mette in coda per pagare le bollette della Tari.

I timori vengono frenati dall’amministratore unico dell’Ama, Stefano Zaghis:
” Sono in contatto diretto col commissario del governo per l’emergenza, Angelo Borrelli. Siamo pronti a mettere in campo tutte le misure adeguate a evitare qualsiasi rischio per gli operatori. Anche le Asl hanno escluso pericoli in questa fase. I contatti proseguiranno a 360 gradi”.

Nonostante le parole del manager e degli esperti sanitari che ribadiscono la necessità di contatti uomo-uomo per contrarre il virus, gli operatori non si rassicurano.
“Alla luce degli eventi relativi al Coronavirus vorremmo capire come stiamo affrontando questo fenomeno sempre più diffuso sia in termini di psicosi che di allarmismo tra la comunità aziendale”, ha scritto Alessandro Bonfigli, coordinatore regionale della Uiltrasporti.
Bonfigli menziona le preoccupazioni di chi è “a contatto con i rifiuti all’Esquilino”, per chiedere “se c’è disponibilità di presidi sanitari e mascherine nelle nostre scorte”.

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