Coronavirus, la lettera del negoziante cinese: “Non trattarmi come un virus”

Sta avendo enorme successo sui social una lettera affissa sulla vetrina di un negozio in via Tuscolana. Il proprietario si è sfogato chiedendo di non essere trattato come un diverso, ribadendo l’amore per la città che lo ospita da diversi anni.

“Sono un cinese che la mattina va a scuola insieme a te, che ti passa il compito di matematica all’esame, che ha fatto taglio e messa in piega a tua mamma. Sono il solito cinese che fa parte della tua vita – si legge nella lettera – che ha pianto quando ha visto i morti del terremoto di Amatrice, che il sabato sera ti accoglie al ristorante cinese come uno di casa. Non trattarmi come un virus, la diffidenza e il pregiudizio a volte uccidono più di un virus…”

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