Caso delle badanti romene: ogni settimana arrivano in 1.000 nella Capitale

Sono molti i cittadini romeni che, causa Covid, scappano dal loro paese per raggiungere i contatti italiani. Così nella Capitale arrivano ogni settimana circa 1.000 tra colf e badanti, spesso già con contratto in mano o con la speranza di trovare lavoro.

Stando all’ultima ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, sono obbligate come tutti coloro che entrano in Italia anche dalla Bulgaria a rispettare una quarantena di 14 giorni.
Enrico Di Rosa, a capo del Sisp, il Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl Roma 1, commenta:
“Ma la gestione non è così semplice; tecnicamente queste persone devono evitare contatti e vivere in un ambiente isolato per due settimane, è chiaro che se prendono servizio in una casa dove vive una coppia di anziani o un solo anziano il loro lavoro non può essere svolto per via della quarantena”.

Nel Lazio attualmente c’è una notevole percentuale di over 65 che necessita di cure e le badanti arrivano a circa 38mila.
Il direttore della stazione Tibus Tullio Tulli spiega:
“Il traffico settimanale si attesta su 15 corse in arrivo gestite tutte da operatori romeni e altrettante in partenza, mentre sono al momento sospese le corse dalla Bulgaria. Il traffico medio che la nostra struttura registra si attesta sulle 450 persone ogni sette giorni, con i picchi durante il weekend dove si concentra il maggior numero di corse”.
Tutto questo senza contare i canali di arrivo irregolari, con bus non registrati in diverse stazioni di Roma.


La Regione Lazio d’intesa con l’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani è pronta a spedire nei punti di arrivo le Uscar con i medici di famiglia.
Il direttore scientifico dello Spallanzani Francesco Vaia spiega:
“Per eseguire non più i test sierologici, ma i tamponi rapidi la cui validazione arriverà nei prossimi giorni. Dobbiamo lavorare sulla difesa del territorio consapevoli che i nuovi casi sono per lo più di importazione. Quello delle badanti è un tema sensibile ma comune a tutti coloro che arrivano da Paesi con un alto indice di contagi e che pertanto possono trasformarsi in potenziali vettori del virus.
Si procederà con lo screening accurato proprio attraverso i tamponi molecolari rapidi – conclude Vaia – con l’obiettivo di isolare all’istante eventuali positivi”.

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