Campo de’ Fiori: la movida continua tra risse e zero distanziamento

Campo de’ Fiori sembra non rimanere estraneo alla pandemia che si sta diffondendo sempre di più in tutto il mondo; come se nulla fosse il sabato sera si trasforma in un luogo dove assembramenti, assenza di mascherine e risse non sono un problema.

Simone Efrati, delegato presidente dell’associazione via dei Giubbonari, denuncia:
“Questa non è movida. Ma la mala-movida, quella squallida, peggiore, fatta di alcol e liti tra bulletti. A farne le spese sono residenti e persone che nel rispetto delle regole escono solo per farsi una passeggiata.
Sono arrivato alle 23 ed era già impossibile attraversare la piazza per quanto era piena – racconta – c’erano state già due risse. Poco dopo se ne sono accese altre due con la folla che si spostava come un onda da una parte all’altra. L’ultima in ordine di tempo è scattata in via dei Baullari: gruppi di minorenni nella mischia che si prendevano a calci e schiaffi senza motivo”.

I residenti rimangono impietriti dal mancato intervento delle forze dell’ordine: carabinieri e polizia sono presenti ogni giorno, eppure sembra che abbiano deciso di non muovere un dito contro chi non osserva le norme anti-Covid. Aggiunge Efrati:
“on c’era nessun presidio – aggiungono i residenti – ad un certo punto è passata una volante della polizia e basta». Intanto a piazza Navona «erano presenti tre auto dei carabinieri – aggiunge Efrati – una della guardia di finanza e i vigili urbani intenti a fare multe nelle strade limitrofe a chi non indossava la mascherina. Mi sono avvicinato per segnalare la situazione dall’altra parte di Corso Vittorio.
Ma il vigile mi ha risposto: “Mica ci posso andare io da solo”. Ho provato a chiamare lo 060606 ma l’attesa era di 30 minuti. A quel punto ho desistito
Ma chi deve controllare queste piazze? Si sa benissimo quali sono i luoghi di aggregazione è inutile prenderci in giro. Basterebbe rafforzare i presidi in quelle aree soprattutto nei fine settimana. E invece non è così. Non è una questione di locali chiusi alle 23 è una questione di far rispettare le regole. Sembra una logica studiata solo per le sanzioni e non per prevenire queste situazioni.
Di giornoi negozi sono battuti a tappeto – conclude Efrati – i commercianti multati perché senza mascherina anche se dentro ai locali non c’è nessuno. E intanto gli incassi sfiorano i 20, 30 euro al giorno. Tra il giorno e la notte c’è un vero e proprio abisso. E intanto la città muore”.

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