Cabin Art, 6 gabbiotti della Polizia hanno un volto nuovo

Nuova vita per 6 gabbiotti dismessi della Polizia Locale che sono stati recuperati attraverso la street art con Cabin Art,il progetto artistico di rigenerazione urbana, promosso dall’Ufficio di Scopo Politiche Giovanili in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

Gli artisti vincitori sono stati selezionati da un’apposita commissione di Roma Capitale, composta da esperti del Maxxi, della Sovrintendenza Capitolina e di Zètema Progetto Cultura, che ha valutato le migliori 6 proposte tra le 68 presentate.

Cabin art è un’azione di rigenerazione urbana creativa e innovativa che ha ridato vita a strutture dismesse e isolate dal contesto urbano, trasformandole in un elemento artistico che dialoga con la grande ed eterna bellezza di Roma. 

I dettagli delle location, degli artisti e delle opere:

Cabina 1 – Piazza Vittorio Emanuele II (MUNICIPIO I)

“Up to you” di Biceluna (Federica Mancini)


Nata a Roma nel 1998 si è diplomata al liceo artistico, indirizzo Figurativo, proseguendo poi all’Accademia di Belle Arti. Attualmente si occupa di grafica editoriale, lavorando come decoratrice e illustratrice.

Cabina 2 – Via Vico Jugario / Via Petroselli (MUNICIPIO I)

Ianus di ADR (Andrea Piccinno)

Nato a Lecce nel 1991, dopo il diploma in decorazione pittorica Andrea Piccinno si è laureato a Roma in Storia dell’Arte. Ha esposto in mostre collettive e personali e partecipato a diversi interventi artistici di riqualificazione urbana con opere di pittura murale, tra cui quelle al Mercato dell’Appagliatore a Ostia (2015) e al Villaggio Globale (2018).

La raffigurazione di IANUS si pone in relazione con il territorio, con l’intento di valorizzarne il patrimonio culturale, storico e artistico.

Giano nel mondo romano era la divinità dei passaggi, degli spazi che si percorrono e attraversano, degli inizi materiali e immateriali. Il vico Jugario per definizione congiungeva/coniugava (dal verbo latino iugāre) il Foro Romano con il Tevere e l’area degli antichi mercati, consentiva per l’appunto di entrare o uscire dal luogo più importante della città.  Davanti al luogo in cui sorge la garitta si trovava l’antico Tempio di Giano, risalente al 260 a.C. Ancora oggi restano visibili le colonne, in parte inglobate dalle mura della Chiesa di San Nicola in Carcere.

La scelta iconografica tende, inoltre, a sottolineare i profondi legami tra l’arte romana e la statuaria etrusca, poiché prende spunto dalla celebre statua di Vulci, una testa fittile risalente al II secolo a.C.; 3 dei 7 re di Roma erano di origine etrusca. Partendo dal volto del Giano in ombra, le foglie rappresentano la natura, che inizialmente avvolge la Terra, raffigurata come un’enorme sfera arancione poiché provata da uno sviluppo sempre meno sostenibile, che grazie alla natura viene invece rivelata e quindi “scoperta” allo sguardo del Giano illuminato.

La lettura ciclica dell’opera fa si` che, per osservarla interamente, si debba ruotare intorno alla garitta: pone l’attenzione sulle tematiche ambientali, l’invito ad una nuova era, un nuovo inizio, in cui mettere al centro la natura e la sostenibilità`, necessarie per la sopravvivenza della Terra.

Cabina 3 – Via Casilina / Via di Tor Pignattara (MUNICIPIO V)

“Rifiorire” di Nian (Eugenia Chiasserini)

Pittrice e artista fiorentina, pone al centro del suo lavoro l’universo femminile. Ha partecipato a mostre collettive e realizzato numerosi interventi di street art a Firenze, Livorno, Viareggio, Pistoia ed altre città toscane e dell’alto Lazio. Tra gli interventi romani a Roma si segnala il live painting “Memoria Residua” nel 2022 per la Giornata nazionale “Giovani e Memoria” presso l’ex Acquario Romano.

Suggestionata dalle antiche divinità: Mater Matuta e Fortuna i cui templi a Roma proteggevano gli scambi commerciali tra romani, greci, etruschi, fenici e cartaginesi, l’artista ha immaginato di farle incontrare nuovamente per testimoniare la storia del luogo attraverso una raffigurazione in chiave contemporanea.

Cabina 4 – Piazzale Labicano (MUNICIPIO VII)

“Al suono di Roma” di Leonardo Crudi

Nato a Roma nel 1988, Leonardo Crudi ha scoperto molto presto il mondo dei graffiti. Da alcuni anni si occupa della realizzazione di manifesti per il progetto “cinema e poesia”, diffusi nella città di Roma come opere d’arte urbana. Ha realizzato nel 2020, con Elia Novecento, i murales “Anna Magnani” e “Pier Paolo Pasolini” a Casal Bernocchi per il programma di rigenerazione urbana Culturalize Yourself. 

La cabina, per Leonardo, non è soltanto un supporto, ma un oggetto tridimensionale che occupa uno spazio ben definito nella città di Roma e che non va annullato, ma valorizzato. L’artista del Collettivo ‘900, che di solito usa la carta come medium per i suoi interventi in strada, ma che da anni dipinge opere urbane che dialogano esteticamente e concettualmente con la città e i luoghi dipinti, ha voluto rispettare “l’oggetto cabina” così come è stato pensato.

La cabina, dipinta da un artista, potrebbe infatti risultare annullata, nascosta, quasi mimetizzata. Crudi, invece, ne valorizza le forme, seguendone le geometrie in un gioco di colori caldi e freddi contrapposti. Accompagna l’idea per la quale è stata progettata: mantiene la sua funzione sia dal punto di vista pratico che estetico.

Tra le forme geometriche del fondo l’artista, quasi in una composizione ritmica che segue l’alternarsi dei passanti, delle auto e dei tram di Roma tutti intorno la cabina, lascia intravedere piccole sezioni originali della sua superficie. Un rimando simbolico al passato che riaffiora ovunque nelle strade della capitale, in un presente frenetico e in continuo mutamento. Gli spazi del fondo sono in una palette di colori freddi, originali della cabina, contrapposti a colori caldi che ricordano quelli di Roma e delle sue abitazioni antiche e moderne.

I soggetti figurativi appaiono sospesi, nitidi, in una quinta scenica quasi metafisica. Sono la materializzazione di un ricordo di stampo onirico indotto da una poesia di Valentino Zeichen su Roma, tratta dal libro “Passeggiate Romane” (2004). Viene così celebrato “Il Suono di Roma” ponendo in continuità alternata i rumori, i silenzi, i tempi di tutte le melodie di Roma, tra la storia, il traffico, la contemporaneità e l’antichità. Tutta l’opera di Leonardo Crudi è ispirata ai suoni della città eterna, prodotti da tutto ciò che proprio intorno alla cabina accade quotidianamente e che sono una delle chiavi di lettura di questo luogo così antico, vivo e pulsante.

Cabina 5 – Circonvallazione Gianicolense / Via Ottavio Gasparri (MUNICIPIO XII)

“The Pinkish Box” di Vittorio Pannozzo 

Vittorio Pannozzo, designer, si forma presso la facoltà di Architettura dell’Università Sapienza di Roma e il Politecnico di Torino. Ha collaborato con diversi studi – romani e non – di architettura e design. Ha ottenuto, dal 2017 ad oggi, diversi premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali Essential taste of Design – 100 Taglieri d’autore (2017), IdeasxWood (2020 e 2022),  Botticino Classico-Coffee Table (2022). I suoi lavori sono stati pubblicati su vari siti e riviste del settore, come Interni Magazine, IQD e Domus Web.

L’idea centrale del progetto è quella di considerare la garitta non come supporto sul quale realizzare un’opera d’arte, ma di rendere l’oggetto stesso un’opera di public design, partendo dalla sua immagine iconica per poi stravolgerla totalmente. A fare ciò è soprattutto l’uso delle tinte cromatiche – l’azzurro, il rosa ed il viola – fino ad allora estranee all’oggetto. Tale scelta mira a sensibilizzare l’opinione pubblica, sfatando il legame che certi colori hanno con il genere ed il sesso.

Si va così a creare un oggetto nuovo, che altera inevitabilmente la sua percezione nell’immaginario collettivo. Un oggetto che invita all’apertura e all’esplorazione attraverso gli effetti di luce riflessa, percepibili da diverse angolazioni. 

Cabina 6 – Piazza di Villa Carpegna (MUNICIPIO XIII)

“Pattern Geometrico” di Motorefisico (Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo)

MOTOREFISICO è un duo composto da Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo. La base operativa del gruppo si trova presso il Villaggio Globale, che dal 2017 ospita decine di artisti e artigiani e forma il più importante hub creativo della città di Roma.

Il disegno è inspirato dalle componenti geometriche che si ritrovano nelle trame decorative / astratte del mosaico romano. La composizione geometrica è infatti stato uno dei tratti caratteristici sia della storia antica che moderna del nostro paese e più in particolare della città di Roma. Partendo dal mosaico romano, fino ad arrivare al periodo michelangiolesco e più tardi con Carlo Maderno, la composizione astratta, fatta di tratti semplici e ben disposti, è stata una delle chiavi di volta del pensiero estetico romano. Più recentemente alcuni architetti laziali tra cui Franco Purini hanno espresso molto efficacemente questo pensiero compositivo, applicato alla composizione di volumi.

Lo schema di decorazione della cabina è quello del camouflage, in cui un oggetto viene ricoperto da un pattern che rimane integro anche negli spigoli, questo permette di esaltare le qualità volumetriche di ogni struttura. L’intervento si può paragonare al “vestire” la garitta di un nuovo abito, esaltandone le linee e trasformando radicalmente l’oggetto in questione. La tecnica realizzativa garantisce altissima definizione del tratto, ottima resa dei colori e permette di decorare la struttura in ogni suo dettaglio.
Comune di Roma

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