Una baby sitter romana di 40 anni, Barbara G., a maggio 2016 sollevò il bambino di 16 mesi di cui si occupava prendendolo per i capelli, in modo da poter cambiare il pannolino.
È stato il pianto del bambino ad allertare la nonna, che era tranquilla sapendolo in buone mani, ma quando è entrata nella stanza ha assistito alla scena di violenza.
La tata a quel punto ha lasciato il bambino ed è rimasta immobile, accortasi di quello che stava facendo.
Subito dopo le scuse alla madre al bimbo:
“Ho fatto una cosa gravissima a suo figlio. Gli ho fatto male. L’ho afferrato per i capelli e strattonato. So che è gravissimo e non credo che potrò restare ancora a lavorare”.
Il caso era stato subito denunciato dai genitori e ieri è arrivata la condanna per la 40enne, dopo il processo per percosse aggravate, a 1000 euro di multa.
La donna aveva mandato anche ulteriori messaggi di scusa alla famiglia:
“Vi chiedo umilmente scusa. Scrivo perché non riesco a parlare. Meglio che non venga più. Scusate ancora per quello che ho fatto. Chiedo scusa anche al piccolo”.
E ancora: “Scusa ancora. So che non mi vuoi più sentire. È l’ultima volta che scrivo. Chiedo scusa a tutti, soprattutto al bambino”.
Rimane il sospetto che il bimbo possa essere stato maltrattato anche altre volte, ma non è stato possibile provarlo.