Alberi pericolanti: il direttore della Protezione Civile sul tema alberature

Sono circa 330 mila gli alberi della Capitale e la loro manutenzione è ovviamente affidata all’amministrazione comunale, che però continua a trascurare il verde pubblico.

Senza alcun intervento, però si rischia che i fusti vengano giù con molta facilità, come spesso è successo per le strade romane.
 Carmelo Tulumello, direttore dell’agenzia della Protezione civile della Regione Lazio, sintetizza in pochissimi passaggi la procedura da seguire:
“Monitoraggio delle piante tramite l’analisi anche solo visiva degli agronomi, indagini tecniche più invasive se vengono ravvisate anomalie, seguente abbattimento o, in assenza di questo per “x” motivi, ordinanza della sindaca per mettere in sicurezza la pianta e la zona in cui si trova che può essere una strada oppure un parco. È nei poteri della prima cittadina di Roma interdire le zone pericolose”.

Continua Tulumello:
“Quello che abbiamo visto è la conseguenza del deterioramento della pianta con le radici che hanno perso capacità di presa e tenuta. Che su Roma il tema delle alberature stradali è particolarmente rilevante è anche dovuto al fatto che gli alberi non sono a dimora in un terreno aperto con una giusta possibilità di sviluppo per l’apparato radicale.
Lo scorso anno abbiamo messo a disposizione di Roma Capitale la nostra convenzione con gli agronomi della provincia e il Campidoglio ha avviato un monitoraggio sulle alberature che insistono nei plessi scolastici di alcuni Municipi, ma non sulle strade, arrivando a elaborare già un certo numero di piante da abbattere. Oltre alla convenzione, come delegato per l’emergenza maltempo del 2018 ho assegnato al Comune 1 milione 900 mila euro proprio per le attività di manutenzione e abbattimento delle piante pericolose. Tutto questo dà la misura della rilevanza del problema: c’è un tema alberature che va affrontato usando gli strumenti a disposizione per fare in modo di tamponare la situazione”.

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