A che età è giusto dare il cellulare ai bambini? I pediatri rispondono in modo definitivo

A Roma si sono svolti gli Stati Generali del mondo pediatrico. Si è discusso dell’utilizzo degli Smartphone, e dell’età fino a cui è consigliabile evitare di consegnarlo ai minori

Tavolate con genitori intenti a fare conversazioni e figli che sembrano vivere su un altro pianeta, con gli occhi fissi sullo smartphone; gruppi di adolescenti che preferiscono messaggiarsi piuttosto che incontrarsi o parlare dal vivo; padri e madri che lasciano i propri figli per ore intere davanti ai telefoni cellulari, perchè impegnati a lavorare e impossibilitati a passare del tempo con loro. Chi non si è trovato spesso a fare i conti con situazioni simili?

Bambini con il cellulare
A che età è giusto dare il cellulare ai bambini? I pediatri rispondono in modo definitivo – roma.cityrumors.it

Il rapporto dei più piccoli con gli apparecchi tecnologici è spesso al centro di discussioni e dibattiti. Difficile trovare una linea comune sul modo migliore di gestire smartphone, tablet e computer. Molti ne demonizzano l’eccessivo utilizzo da parte dei minori, altri, pur non condividendolo, si trovano spesso nelle condizioni di consegnarli ai figli: soprattutto in certe situazioni (come le cene). Alcuni, pur considerandola una pratica poco usuale, restano convinti che privare i figli della possibilità di connettersi con il mondo digitale, sia un errore.

Come si concilia la necessità di limitare l’uso di telefoni e apparecchi elettronici di ultima generazione (soprattutto per i più piccoli, in fase di sviluppo cognitivo) con la sempre più frequente richiesta dei minori? A Roma si sono svolti gli Stati Generali della Pediatria. Un evento che è servito a unire il mondo medico e quello politico e a confrontarsi su temi particolarmente cari a molte famiglie. I giovani passano troppo tempo davanti agli smartphone: questo è innegabile. Il rischio è di esporli con grande frequenza ai rischi legati all’obesità, ai problemi cardiovascolari, alle dipendenze digitali e ad altri problemi: come quelli legati allo sviluppo cognitivo, del sonno, della salute mentale, della vista oltre che al cyberbullismo e ai pericoli legati agli adescamenti online.

A che età è giusto dare i cellulari ai nostri figli? Rispondo i pediatri

“Ogni anno in più senza smartphone è un investimento nella salute del bambino – ha sottolineato Rino Agostiniani, presidente della Sip (società italiana pediatri) -. L’età pediatrica è una fase di straordinaria vulnerabilità e crescita: il cervello continua a formarsi e a riorganizzarsi per tutta l’infanzia e l’adolescenza. Una stimolazione digitale precoce e prolungata può alterare attenzione, apprendimento e regolazione emotiva”. “Il tema del ‘bambino digitale’ è stato scelto dalla Commissione infanzia e adolescenza per celebrare la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra domani, 20 novembre – ha spiegato Gianfranco Costanzo, capo del Dipartimento per le politiche della famiglia alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -. Sull’educazione di ragazzi e genitori sull’uso consapevole della tecnologia il ministero della Famiglia sta portando avanti diverse iniziative, con l’obiettivo di favorire un utilizzo critico e consapevole”.

Bimbi con smartphone
A che età è giusto dare i cellulari ai nostri figli? Rispondo i pediatri – roma.cityrumors.it

Ma quando sarebbe giusto consegnare uno smartphone ai nostri figli? E fino a che a età sarebbe meglio evitare? Nel corso degli Stati Generali, gli esperti hanno indicato dei consigli a tutti i genitori: evitare l’accesso non supervisionato a Internet prima dei 13 anni per i rischi legati all’esposizione a contenuti inappropriati; rinviare l’introduzione dello smartphone personale almeno fino ai 13 anni per prevenire conseguenze sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale; ritardare il più possibile l’uso dei social media, idealmente fino ai 18 anni, anche se consentiti per legge; evitare l’uso dei dispositivi durante i pasti e prima di andare a dormire; Incentivare attività all’aperto, sport, lettura e gioco creativo; mantenere supervisione, dialogo e strumenti di controllo costanti in tutte le fasce d’età.

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