50mila posti di lavoro bruciati dal Covid: crisi del commercio a Roma

Sono circa 50mila i posti di lavoro persi dai cittadini romani a causa del Covid: tra bar, ristoranti e negozi sono molte le persone finite in cassa integrazione e che con molta difficoltà riusciranno ad ottenere nuovamente il proprio lavoro. Anche gli stagionali rappresentano una larga fetta di lavoratori a rischio, dato il poco movimento soprattutto nelle zone costiere.

Questa è la stima che ha fatto Confcommercio e questo dato è ancora più preoccupante se si pensa che parliamo di 50mila lavoratori in un terziario, come quello romano, che occupa circa 450mila persone comprendendo anche aziende di servizi, artigiani e piccoli professionisti.

Confcommemrcio, attraverso la sigla Fipe, ha anche fatto un’analisi ulteriore su bar e ristoranti di Roma, che soltanto a metà maggio hanno potuto di fatto riprendere le loro attività, comprese quelle di somministrazione, dopo il periodo del lockdown. Stando alla rilevazione, a oggi e a tre mesi dalla fine dello stop, il 90 per cento dei pubblici esercizi ha rialzato la saracinesca, anche se con risultati in termini di fatturato molto preoccupanti. Ma accanto a questi ci sono oltre mille titolari di queste attività che non hanno riaperto: l’8,4 per cento attende tempi migliori e spera ancora di farlo al rientro delle ferie, il 2,1 è fallito e ha gettato la spugna.

Luciano Sbraga, direttore della Fipe-Confcommercio spiega:
“Quello che spaventa i pubblici esercenti è la mancanza di segnali di forte discontinuità rispetto alla situazione che si registrava a ridosso della fine del lockdown. A quasi tre mesi dalla riapertura, per il 56 per cento degli imprenditori il quadro è bloccato mentre si equivalgono coloro che lo vedono in miglioramento e coloro che, al contrario, lo danno in peggioramento. E non se uscirà se il Comune e le altre istituzioni coinvolte non faranno partire una campagna per ridare lustro al marchio di Roma e più decoro e servizi alla città, per spingere i turisti a venire qui, ma anche ai residenti di uscire”

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