Macry sulla Meloni: “La premier non fa mistero delle proprie radici”

Nel corso di una intervista rilasciata alla ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ è intervenuto lo scrittore, Paolo Macry

In occasione della presentazione del suo nuovo libro “La destra italiana” in quel di Bari (alla ‘Fondazione Tatarella’) è intervenuto Paolo Macry. Il famoso scrittore ha rilasciato una intervista ai microfoni della ‘Gazzetta del Mezzogiorno‘ in cui si è soffermato sull’attuale destra che è al comando del governo. Un team, guidato dalla premier Giorgia Meloni, che non si pone alcun problema nel nascondere la propria identità e la propria storia.

Intervista a 'La Gazzetta del Mezzogiorno'
Lo scrittore Paolo Macry (screenshot video YouTube) Roma.Cityrumors.it

Successivamente si sofferma proprio sulla presidente del Consiglio, affermando che non ha mai fatto mistero delle sue radici. Un punto a suo favore visto che sarà fondamentale nella costruzione del suo partito. Ovviamente il riferimento non può che essere fatto a ‘Fratelli d’Italia‘ che continua ad avvicinarsi al 30%. Il suo consiglio è che il partito deve conquistare una opinione moderata e conservatrice.

Macry: “Meloni cerca di ricostruire la fiducia degli italiani nella politica”

Queste sono alcune delle sue parole: “Quello della Meloni è un filo rosso presente nel periodo di Almirante. Negli anni ’70 il Msi cercò di accasarsi in quest’area ottenendo buoni risultati. Connessione con loro? Tenderei a sdrammatizzare tutto ciò. Non è altro che un elemento polemico sollecitato dalla sinistra. L’obiettivo della Meloni è quello di ricostruire la fiducia degli italiani nei confronti della politica“.

Intervista a 'La Gazzetta del Mezzogiorno'
Lo scrittore Paolo Macry (screenshot video YouTube) Roma.Cityrumors.it

Alla domanda sul fatto che in quel di Palazzo Chigi siano stati ospitati importanti personaggi come Elon Musk e Bill Gates, Macry ci tiene a precisare che bisogna andare decisamente oltre gli spot. Per quanto riguarda Giuseppe Tatarella non sono mancate parole di elogio visto che è stato considerato come colui che ha svolto un ruolo fondamentale nel passaggio da Almirante a Fini. Dopo Fiuggi, infatti, invitò tutti a non insistere sull’egemonia culturale.

In conclusione, dal punto di vista culturale, si è soffermato sulla destra affermando che non deve essere assolutamente considerata come quella conservatrice del ministro, Gennaro Sangiuliano. Tanto da precisare che ha altre idee da prendere in considerazione come quelle di Marcello Veneziani, Stenio Solinas e Pietrangelo Buttafuoco.

 

 

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