L’ex Ministro delle politiche aziendali è durissima sull’incontro tra la maggioranza e le opposizioni sul salario minimo
Alle ore 17 scatterà l’incontro a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni e i rappresentanti delle opposizioni sul salario minimo. Un faccia a faccia che ha già causato polemiche e dubbi. “Finalmente il governo si è accorto che vale la pena discutere di salario minimo. È una misura attesa da tre milioni e mezzo di lavoratori. Noi siamo disponibili a confrontarci con il governo, a patto che quella di venerdì non sia una sceneggiata agostana fatta sulla pelle dei lavoratori”, ha dichiarato Elly Schlein, leader del Pd. “Spero che quest’incontro non sia una presa in giro per 3,5 milioni di lavoratori poveri. Abbiamo lavorato quattro mesi in Commissione, la maggioranza ha fatto un emendamento soppressivo ma non ha avuto il coraggio di votarlo e ha sospeso irritualmente una proposta già incardinata in Aula. Li abbiamo costretti a guardare in faccia i lavoratori poveri: andiamo a vedere se stavolta fanno sul serio”.
Una posizione molto vicina a quella degli altri leader che saranno presenti. Il Premier Giorgia Meloni guiderà le forze di governo: con lei presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone e i sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. A guidare le opposizioni ci sarà Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, accompagnata dalla responsabile Lavoro del partito, Maria Cecilia Guerra. La delegazione del Movimento 5 Stelle sarà guidata dal Presidente Giuseppe Conte e dall’ex ministra Nunzia Catalfo, coordinatrice del comitato Politiche del lavoro del Movimento. Carlo Calenda guiderà invece la delegazione di Azione: con lui sarà presente il capogruppo alla Camera Matteo Richetti. Per Più Europa saranno presenti il segretario Riccardo Magi e il deputato Benedetto della Vedova. Nicola Fratoianni rappresenterà Avs, Sinistra italiana. Al suo fianco ci sarà il capogruppo in commissione Lavoro alla Camera, Francesco Mari. I Verdi avranno invece come rappresentante i co-portavoce Angelo Bonelli e Eleonora Evi e la capogruppo alla Camera Luana Zanella.
Cosa potrà accadere nell’incontro?
Cambierà qualcosa? Il Governo ascolterà e attuerà le proposte delle opposizioni. Teresa Bellanova, ex ministro delle politiche agricole e forestali, sottosegretaria al lavoro nel governo Renzi e in seguito viceministro allo dello Sviluppo Economico, poi ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali nel governo Conte II, è molto dura: “Ccredo si stia facendo propaganda a scapito delle persone che hanno più bisogno di un salario dignitoso. Ritengo che questa passerella organizzata da chi ha proposto questa ipotesi di legge, non porterà a nulla”, dichiara a Notizie.com. “Anzi – continua – arrecherà solo sconforto, non risolverà il problema e rischierà di abbassare pure i salari di tutti. Resto affezionata all’idea che un Paese con una rappresentanza sociale forte, arrivi alla soluzione attraverso la contrattazione collettiva nazionale e non de iure”.
L’ex ministro è un fiume in piena ed attacca governo ed opposizione. “Il salario minimo è tema importante. Va affrontato con rispetto. Il governo è contrario e le opposizioni hanno proposte diverse. Quella del pomeriggio sarà una bella passerella per fare ognuno la propria dichiarazione a beneficio di giornali e tv. Non esiste un iter parlamentare, quindi qualcuno dovrebbe chiarire, perchè ad esempio, si esautorano le commissioni parlamentari”. Nei giorni scorsi sull’argomento erano intervenuti anche i sindacati. “Bisognerebbe chiedere alla Cgil quando ha fatto l’ultima consultazione con i propri iscritti. Mi ricordo bene fosse contraria al salario minimo per legge! Nella classifica delle fonti qual è la gerarchia? Quella legislativa o quella contrattuale? Il lavoro povero non lo si risolve con una legge che getta solo fumo negli occhi. Ripeto, il tema è complesso ma affrontarlo prima di ferragosto, mi pare insultante per tutti coloro che portano a casa salari non dignitosi”.
Bellanova, l’attacco alla Cgil
Teresa Bellanova continua a criticare la Cgil, convinta che porti avanti discorsi prevalentemente politici. “Vuole rendere più solidi i rapporti con la politica, mentre io mi impegnerei per mantenere più compatto e unito il fronte sindacale. Qui siamo di fronte ad una cessione di sovranità, col sindacato che concede di fare propaganda sui temi nevralgici. E poi aggiungo. La contrattazione sindacale è anche modello di sviluppo e innovazione. Nella mia carriera da ministro ho visto pezzi di settore che applicavano salari bassi perchè facevano mancata innovazione. Il dibattito in atto sul salario minimo denota una visione miope o quantomeno parziale del problema”.