Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri esulta: “L’accordo trovato con il ministro Fitto va oltre le differenze di toni e di accenti”
I piani per la riqualificazione delle periferie, restano nel Pnnr. Lo ha ufficializzato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, svelando un colloquio avuto con il ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Raffaele Fitto. “Ha accettato la possibilità per i Comuni che si ritengono sicuri di poter completare i Piani urbani integrati, di mantenerli nel Pnrr. Questa è una cosa positiva che va oltre le differenze di toni e accenti”. Così in Aula Giulio Cesare il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
“I Comuni sono quelli che stanno spendendo meglio di tutti, e anche Roma Capitale contribuisce – ha aggiunto – Ora ci saranno passaggi tecnici, ma c’è questa possibilità, sostenuta in modo bipartisan, di mantenere i Pui nel Pnrr: Tor Bella Monaca, Corviale, Santa Maria della Pietà, le biblioteche, i poli civici. Ci dovremo lavorare. Manteniamo questo livello di unità sulle scelte importanti – ha concluso Gualtieri – poi ci divideremo su tutte le questioni fisiologiche tra maggioranza e opposizione, ma noi lavoriamo per il bene di Roma e dei romani”.
Gualtieri ha parlato del Pnrr anche a margine della seduta: “Al netto di una diversità di interpretazione sullo stato di avanzamento, noi abbiamo sottolineato che siamo molto avanti sui milestone. Il ministro Fitto ci ha detto: chi ritiene, documentandolo, di poter terminare gli interventi entro il 30 giugno del 2026 potrà rimanere nel Pnrr, non verrà definanziato e spostato su altre fonti di finanziamento. Era esattamente quello che avevamo chiesto: non spostare indiscriminatamente tutti i Pui dal Pnrr ma confrontarsi con noi sindaci sullo stato di avanzamento di ciascuno di essi e poi limitarsi a spostare quelli che rischiano di non essere terminati, non come i nostri, che invece procedono speditamente, per finanziare altri interventi che ancora non ci sono e, quelli sì, rischierebbero di non finire in tempo”.
“Rigenerazione di Tor Bella Monaca come priorità”
“Anche al netto di valutazioni diverse che ci sono state, di commenti ingenerosi nei confronti dei sindaci e del loro lavoro – ha detto ancora Gualtieri – la sostanza è positiva. Rispetto a una posizione iniziale che prevedeva tutti i Pui fuori dal Pnrr si è aperta la possibilità di rimanerci dentro. Roma intende avvalersi di questa possibilità, per continuare il lavoro che stiamo facendo: la rigenerazione urbana a Tor Bella Monaca, Corviale e Santa Maria della Pietà a Roma e i due interventi di Città Metropolitana, uno dei quali prevede interventi su 31 biblioteche dentro Roma e più che altrettante fuori Roma, e quello sui Poli dello sport, dell’inclusione e della disabilità”.
Micheletti: “La posizione del ministro in linea con quanto richiesto”
La conferma arriva anche dalle parole della consigliera capitolina dem e vicepresidente della Commissione speciale Pnrr, Cristina Michetelli. “Ringraziamo il sindaco Gualtieri per averci comunicato poco fa in Aula Giulio Cesare l’esito positivo del suo incontro con il ministro Fitto sul Pnrr. Il Ministro si sarebbe deciso a non stralciare dal Next Generation Eu i Pui dei Comuni ritenuti più virtuosi, ovvero di quegli enti che finora hanno rispettato il cronoprogramma imposto dalla Commissione Ue”, ha dichiarato. “Roma Capitale – aggiunge Michetelli – insieme con la sua Citta Metropolitana, hanno centrato finora nella totalità i milestone intermedi dettati dalla Ue e, pertanto, l’esclusione di questi progetti sarebbe stata del tutto immotivata e penalizzante per la Capitale. Invece la nuova posizione espressa dal Ministro risulta perfettamente in linea con quanto fortemente richiesto nelle settimane scorse dalle nostre amministrazioni, che hanno ripetutamente invitato il Governo a non sottrarre loro queste risorse. Confidiamo, dunque, di poter contare su quei fondi per proseguire l’opera di riqualificazione economica, sociale e culturale di periferie sofferenti e per il superamento delle diseguaglianze e il potenziamento di servizi a vantaggio di quelle fasce di cittadini e cittadine più fragili”.