Emanuela Orlandi, la svolta: la scelta del Senato sulla Commissione d’inchiesta

Dopo quarant’anni di attese, depistaggi, piste inconcludenti, arriva una svolta improvvisa nel caso sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

Dopo quarant’anni di silenzi, depistaggi, piste che non hanno portato a nulla, archiviazioni, indagini che si sono perse nel vuoto, è finalmente arrivata una notizia incoraggiante per i familiari di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le due ragazze scomparse nel nulla tra maggio e giugno del 2023. Dall’Aula del Senato è arrivato il via libera definitivo per la creazione di una commissione d’inchiesta, chiamata a fare luce sulla scomparsa delle due ragazze. 

Il murales dedicato ad Emanuela Orlandi e a Mirella Gregori, scomparse nel 1983 a distanza di pochi giorni. Ora la Commissione d’Inchiesta del Parlamento indagherà – Roma.Cityrumors.it

La notizia è stata accolta da un applauso spontaneo di tutta l’Aula del Senato. In tribuna era presente Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, insieme ad altri familiari. Sarà dunque il Parlamento a occuparsi di due dei più grandi misteri italiani. Le due quindicenni sono scomparse a breve distanza nel 1983. Mirella, figlia di un barista di via Volturno, sparì il 7 maggio. Emanuela, cittadina vaticana e figlia di un messo pontificio, il 22 giugno.

Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a innumerevoli depistaggi: inchieste nate e naufragate nel giro di poco tempo. Tante le piste seguite: dalla guerra Usa-Urss all’attentato che colpì anni prima Giovanni Paolo II, dagli scandali dello Ior alle piste di matrice sessuale, fino al coinvolgimento della Banda della Magliana. Le due famiglie aspettano con ansia di conoscere la verità. Entro fine anno verranno nominati i 40 parlamentari (deputati e senatori) che saranno chiamati a fare luce sulla vicenda, cercando di dare risposte alle tante domande che i familiari di Emanuela e Mirella si pongono da anni.

Il faccia a faccia con Casini

C’era grande attesa per la scelta di Pier Ferdinando Casini, che ieri aveva ribadito il suo diniego alla nascita della Commissione. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela lo aveva incalzato sui social: “Complimenti al Senatore Casini che durante la seduta sul Covid di oggi ha voluto anticipare e ribadire che lui domani voterà ‘no’ alla commissione Orlandi-Gregori. Al di là che in democrazia c’è la libertà di pensarla come si vuole , mi piacerebbe avesse anche il coraggio di spiegarci perché è contrario ad una commissione che possa accertare la verità su una vicenda che va avanti da tanti anni”. Oggi il senatore del Partito Democratico ha detto in aula: ” Mi inchino al fratello” di Emanuela Orlandi, “alla famiglia e al loro dolore, ma ho il dovere come rappresentante di una piccola parte del Parlamento di sostenere quello in cui credo profondamente. Mi astengo, non voto contro proprio per una dimostrazione di rispetto per il dolore che stanno provando in questi anni. Ma il mio auspicio è che si abbia il rigore di una indagine e si rispetti il dovere che il Parlamento ha di non interferire con indagini giudiziarie in corso”.

Ma l’astensione di Casini non  ha modificato la scelta del Senato. “Sono contento, aspettavo con fiducia questa notizia. Questa commissione potrà fare tantissimo. Sono convinto che arriveremo alla verità, non potrà essere occultata per sempre. Ringrazio i senatori che hanno votato la Commissione“, ha ribadito Pietro Orlandi. “Questa Commissione potrà fare tanto, più di quanto può fare l’inchiesta vaticana”. Parole alle quali hanno fatto eco quelle del legale della famiglia Orlandi. “Siamo contenti, ci auguriamo che la Commissione d’inchiesta parta quanto prima. Sono contenta di questa ‘intromissione perniciosa’ del Parlamento in questa vicenda”, ha detto Laura Sgrò, l’avvocata di Pietro Orlandi, richiamando le parole del promotore di Giustizia Vaticano Alessandro Diddi che aveva definito in quel modo una eventuale commissione d’inchiesta sul caso di Emanuela Orlandi. “Buon lavoro ai parlamentari che si occuperanno di questa vicenda che aspetta la verità da quarant’anni”.

Emanuela Orlandi, dopo quarant’anni arriva la Commissione d’inchiesta composta da 40 parlamentari Roma.Cityrumors.it – Foto Ansa –

Silvestri: “Ora la verità”. Gasparri: “Che la Commissione non diventi un teatrino”

“Il via libera definitivo al Senato alla Commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori mi riempie di felicità e scrive una pagina di storia del nostro Paese. Quando ho avanzato la proposta di istituire questa Commissione l’ho fatto nella piena convinzione che il silenzio che ha riguardato le vicende di Emanuela e Mirella non fosse più accettabile. In questi 40 anni, omissioni e menzogne hanno impedito alle famiglie e al Paese intero di sapere cosa fosse accaduto a queste ragazze“, ha scritto il capogruppo alla Camera dei 5Stelle Francesco Silvestri.Oraaggiunge questo velo di omertà è finalmente caduto e si può dar vita ad un percorso nuove, da percorrere con la schiena dritta e con l’unico obiettivo di arrivare alla verità e alla giustizia”. La speranza di Maurizio Gasparri di Forza Italia è che “questa commissione non diventi un teatrino per qualcuno”. Il senatore ha dichiarato: “Non so chi presiederà questa commissione, ma chiederò di farne parte per verificare il rispetto delle leggi vigenti. Non è che si può fare un processo multinazionale e internazionale – ha sottolineato –. Noi siamo a favore della ricerca della verità ma mettiamo agli atti che le regole vigenti in questo Paese e anche per il Parlamento ci sono. Il Parlamento deve fare quello che deve e non quello che qualcuno pensa di fare ad libitum. Questo è il senso della nostra posizione, che non ostacola la nascita della commissione ma non si presterà a messe in scena mediatiche che non devono servire alla carriera di qualcuno”

Carlo Calenda, leader di Azione, ha ribadito: “Ci siamo battuti con forza per avere la Commissione bicamerale di inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Oggi inizia un percorso nuovo che deve portare finalmente alla verità. Lo dobbiamo alle famiglie e lo dobbiamo alla giustizia”. Durante la votazione in Aula la senatrice di Fratelli d’Italia Susanna Donatella Campione, ha invece ribadito: La scomparsa di Emanuela Orlandi è una pagina buia, un mistero che ci accompagna da 40 anni. Siamo cresciuti con questa ombra, quella di una ragazza normale inghiottita nel nulla, come era già accaduto un mese prima a Mirella Gregori. Le due vicende sono legate?”, si chiede. “Non lo sappiamo. Nel corso del tempo si sono affastellate ipotesi di complotti, di intrighi internazionali, si ipotizzano coinvolgimenti di bande criminali. Siamo lontanissimi dalla verità, perché ogni volta che abbiamo pensato di aver intrapreso la strada giusta, siamo dovuti tornare indietro come in un tragico, crudele, grottesco gioco dell’oca. Ma lo Stato – aggiunge la parlamentare di FdI – non può accettare che nel buio si agitino ombre che turbano la coscienza collettiva. Dove c’è buio lo Stato ha il dovere di portare luce. E deve farlo con ogni mezzo, compresa l’istituzione di una commissione d’inchiesta che ci riporti indietro raccogliendo tutti i dati e selezionando quelli utili alla ricerca della verità. Lo dobbiamo al nostro Paese, alla famiglia Orlandi, alla famiglia Gregori e anche a tutti noi”.

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