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Politica

Dialogo sui dazi, cosa ha detto Giorgia Meloni? Le ultime

C’è qualcosa di molto concreto dietro i sorrisi istituzionali e le strette di mano nei corridoi del potere europeo. Negli ultimi giorni, tra incontri e telefonate, si è parlato molto di dazi, e il tono, stavolta, non è stato affatto leggero.

Al centro del dibattito c’è Giorgia Meloni, che ha affrontato la questione in modo diretto, tra l’interesse di Bruxelles e le dinamiche transatlantiche che stanno tornando a scaldarsi.

Dialogo sui dazi, cosa ha detto Giorgia Meloni? Le ultime (ANSA) Roma.CityRumors.it

Il tema si è riacceso con forza dopo l’incontro tra Meloni e Donald Trump (in vista del suo ritorno in prima linea politica), e si è intrecciato con una visita non casuale del suo vice J.D. Vance. Sul tavolo, il rischio che si riaffaccino politiche protezionistiche tra Stati Uniti e Unione Europea. La premier italiana ha deciso di intervenire con un tono misurato ma chiaro, lanciando un segnale a chi pensa di risolvere le crisi globali alzando nuovi muri commerciali.

Parlando da leader del G7 di turno, Meloni ha voluto sottolineare l’importanza del dialogo. Ha detto che l’Italia non vuole una guerra commerciale, ma nemmeno un’Europa che subisce senza reagire. Secondo lei, è fondamentale difendere i settori strategici – come l’automotive, l’agroalimentare e la manifattura – senza cadere nella trappola delle ritorsioni a catena.

A renderlo ancora più interessante è il fatto che questa posizione non sia passata inosservata né a Ursula von der Leyen né alla Casa Bianca. Proprio la presidente della Commissione Europea avrebbe aperto a un coordinamento più stretto con Roma, riconoscendo all’Italia un ruolo da cuscinetto tra la prudenza tedesca e l’irruenza americana. E qui, forse, si gioca una partita più grande di quanto sembri.

Una fase delicata sui rapporti commerciali internazionali

È chiaro che, sul fronte dei rapporti commerciali internazionali, stiamo entrando in una fase delicata. Le tensioni tra USA e Cina, il ritorno del protezionismo in varie forme e la crescente attenzione alla sicurezza economica stanno riscrivendo le regole del gioco. Meloni sembra voler dire: l’Italia c’è, ma non starà a guardare.

Una fase delicata sui rapporti commerciali internazionali (ANSA) Roma.CityRumors.it

Interessante anche il modo in cui ha espresso questo concetto: niente toni allarmisti, ma una strategia fatta di passi lenti e precisi. Un esempio? L’idea di costruire alleanze industriali europee per reggere all’urto di eventuali barriere statunitensi. Un messaggio rivolto ai partner europei, ma anche a chi, a Washington, pensa di poter trattare l’UE come un interlocutore debole e frammentato.

Ora la domanda è: riuscirà davvero l’Italia a imporsi come mediatrice credibile? O sarà risucchiata, come spesso accade, nel gioco delle grandi potenze?

Una cosa è certa: i dazi non sono solo una questione economica, ma una cartina di tornasole per capire come i Paesi scelgono di posizionarsi nel mondo. Meloni, nel suo stile pragmatico, ha messo un piede nella porta. Resta da vedere se e come gli altri attori sceglieranno di rispondere.

Per chi ama osservare la politica internazionale con l’occhio di chi legge tra le righe, questi movimenti valgono più di tanti proclami ufficiali. E forse, il vero confronto – quello decisivo – deve ancora cominciare.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.