Dalla cena tra romanisti alla registrazione girata ai giornali: chi ha tradito Garofani?

Chi ha tradito Francesco Saverio Garofani? La ricostruzione di una giornata incredibile, che si è chiusa con una mail a tutti i giornali. E’ colpa di un romanista…

Chi ha tradito Francesco Saverio Garofani? La domanda anima il dibattito politico e torna a far discutere sugli ultimi eventi. Garofani, figura di spicco e consigliere del capo dello Stato Sergio Mattarella per le questioni istituzionali, oltre che segretario del Consiglio supremo di Difesa , è finito al centro di un inatteso e acceso dibattito politico. Le scintille si sono accese fra i due Palazzi della politica romana, Chigi e Quirinale, dopo la diffusione di alcune sue dichiarazioni sulla possibile caduta di Giorgia Meloni.

L’episodio incriminato risale a giovedì 13 novembre. In un ristorante romano, il Terrazza Borromini, con vista mozzafiato su piazza Navona, un gruppo di amici provenienti da diversi mondi, ma tutti uniti dalla fede calcistica per l’A.S. Roma, si ritrovava per una cena. La serata era dedicata al ricordo di Agostino “Ago” Di Bartolomei, storico capitano giallorosso. Tra i sedici commensali , c’era anche Garofani. In quel contesto, tra un brindisi alla Roma capolista in classifica e ricordi di curva Sud , l’ex parlamentare del Pd si è lasciato andare, con parole che aprivano a “scossoni” e “alchimie” – in particolare l’idea di una “grande lista civica nazionale” – con l’obiettivo esplicito di “fermare la leader della destra italiana”, Giorgia Meloni, in vista delle prossime elezioni che designeranno il nuovo Capo dello Stato. Come ammesso dallo stesso Garofani al Corriere, si trattava di una “chiacchierata in libertà tra amici”. I suoi pensieri, cinque giorni dopo, sono diventati l’apertura del quotidiano La Verità , con il titolo: “Così il Colle proverà a fermare Meloni”.

Tradito dagli amici romanisti: chi è stato?

Ma come sono arrivate queste frasi ai giornali? Tre giorni dopo la cena, domenica 16 novembre, alle 13:24, una mail è stata inviata a svariati giornali, soprattutto di centrodestra, riportando le frasi del consigliere. La mail era firmata da un misterioso “Mario Rossi” e proveniva dall’indirizzo stefano-marini@usa.com. Nonostante fosse stata cestinata da diverse testate , il testo fu pubblicato integralmente da La Verità, con i virgolettati (mai smentiti) delle considerazioni del consigliere quirinalizio. Lo stesso giornale ha annunciato di avere anche l’audio della conversazione.

Chi ha registrato il tutto per poi inviarlo ai quotidiani? Chi ha “tradito” l’amico di fede giallorossa? L’ombra del complotto e la domanda su chi, tra i quindici presenti, abbia acceso il cellulare per registrare le sue considerazioni (passando la notizia a testate vicine al centrodestra) sta animando un frenetico “pissi pissi” nella politica romana.