Condono abusi edilizi 2024: cosa potrà essere sanato ed in che modo

La politica non ha ancora dato certezze, ma negli ultimi mesi si è parlato insistentemente di un possibile nuovo condono.

Tra le varie misure che il governo italiano sta varando negli ultimi mesi si è cominciato anche a parlare della possibilità di un condono edilizio. Per il momento non c’è alcuna certezza, ma se l’intenzione del governo fosse questa, si aprirebbe la possibilità di sanare alcune irregolarità minori anteriori al 1977 stabilite dal DPR 380/01.

nel 2024 potrebbe esserci un condono edilizio
Si comincia a parlare di un possibile condono edilizio per il prossimo anno Roma.cityrumors.it

L’origine di questa “mini-sanatoria” è stata suggerita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Matteo Salvini. Nell’ambito di un convegno, il Ministro ha menzionato l’esistenza di centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche e urbanistiche che potrebbero essere regolarizzate a vantaggio dello stato. Nella stessa sede ha però precisato che questa misura non prevederebbe condoni indiscriminati per tutte le strutture non conformi alla legge.

Condono edilizio: poche certezze e molte polemiche

Se l’emendamento verrà definitivamente approvato e convertito nella legge del “Decreto Anticipi”, potrebbe portare a una sorta di “regolarizzazione automatica” per alcune non conformità molto specifiche. Innanzi tutto, le violazioni successive al 30 gennaio 1977 non sarebbero coinvolte in questa ipotesi di regolarizzazione. Oltre a questo, Salvini ha spiegato che non si tratterebbe di un condono per ville, abitazioni in zone sismiche o costruzioni sulla spiaggia, le quali verrebbero demolite. Il Ministro ha delineato il perimetro dell’intervento esclusivamente per le “irregolarità non essenziali”, escludendo ciò che è stato realizzato illegalmente in aree a rischio idrogeologico.

il condono del 2024 riguarderebbe solo le irregolarità minori
Le irregolarità sanate dal condono sarebbero solo le cosiddette “minori” Roma.cityrumors.it

L’annuncio di un condono, come sempre accade, ha dato il via a una lunga serie di critiche e polemiche. Secondo molti commentatori, queste misure non hanno nessun utilità se non lanciare il messaggio negativo che chi non rispetta le regole, in qualche modo, riesce a farla franca. Dall’altra parte, però, c’è chi sottolinea che condoni simili, limitati a piccole irregolarità, in realtà siano un beneficio per le casse dello Stato.

Secondo alcune recenti statistiche, le politiche di condono adottate in Italia negli ultimi 50 anni hanno portato a un introito complessivo di 148,1 miliardi di euro nelle casse statali. Il condono fiscale del 2003 è stato uno dei più proficui, generando un incasso di 28 miliardi di euro in sei anni. Seguono il condono del 1991 con 10,4 miliardi di euro e il concordato/sanatoria del 1995 con 8,4 miliardi di euro.

Oltre all’opposizione, però, l’idea di un condono edilizio non ha trovato particolare sostegno nemmeno tra i partiti di maggioranza. Alcuni esponenti di Forza Italia preferiscono concentrarsi sul disegno di legge sulla rigenerazione urbana presentato in Senato da Maurizio Gasparri e dall’On. Paroli. Tajani, in particolare, sottolinea l’importanza di concentrarsi sulla rigenerazione urbana e inserire eventuali correzioni per piccole irregolarità nel quadro di una strategia di rigenerazione urbana a lungo termine.

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