“780 persone con disabilità gravissima, a
Roma, rischiano seriamente di non avere accesso ad alcun contributo
assistenziale. È necessario che il comune di Roma, che l’anno scorso
aveva stanziato circa due milioni di euro, trovi anche quest’anno il
modo di supportare quanti versano in situazioni difficilissime e,
contemporaneamente, che si agisca nella totale trasparenza ed evitando
ogni forma di discriminazione. È fondamentale che il contributo sia
garantito a tutti e tutte”. È l’appello di Giovanni Caudo,
Presidente del III Municipio, in una nota.
“Più in dettaglio – spiega Maria Concetta Romano, assessora al
sociale del III Municipio – le famiglie hanno la possibilità di
richiedere un contributo di 800 euro per assumere un assistente o di 700
euro per il care giver, nel caso di una persona che sia coadiuvata in
tutte le sue funzioni unicamente da un familiare. È una somma
indispensabile, che consente alla maggior parte dei nuclei familiari di
poter sopravvivere in modo dignitoso. La richiesta per il sostegno,
però, deve essere compiuta ogni anno. L’aumento, negli ultimi 2 anni,
delle famiglie che hanno fatto domanda ha mandato in corto circuito il
sistema che inizialmente era riuscito a coprire tutte le necessità. Per
questo motivo, la Regione Lazio, oltre ad aggiungere risorse, ha posto
alcune priorità che inseriscono gli aventi diritto in una graduatoria.
Le priorità sono: la continuità assistenziale, l’assenza di altri
contributi o servizi e, infine, a parità di punteggio, l’ISEE. Ma il
meccanismo rischia di incepparsi proprio su quest’ultimo punto poiché
l’indicatore della situazione economica equivalente è calcolato per
i minori sulla base del reddito familiare; per gli adulti, invece, sul
reddito della persona singola disabile. Il rischio di discriminazioni a
danno dei minorenni con disabilità gravissima è quindi evidente. Come
se non bastasse, le famiglie quest’anno non hanno modo di sapere,
all’interno delle graduatorie, quale sia il loro punteggio. Non si
può giocare con la vita delle persone e dei loro familiari. Se si viene
riconosciuti gravissimi dalla Asl il contributo deve essere garantito.
Chiediamo a Roma Capitale di trovare, pur nelle oggettive difficoltà,
le risorse necessarie garantendo graduatorie trasparenti ed eloquenti,
pubblicate con il relativo punteggio. I diritti dei più fragili devono
essere garantiti in ogni caso”.