L’ex sindaco di Roma ha presentato ufficialmente il nuovo movimento. “Contro i vincoli europei, la Nato e i grandi gruppi multinazionali”
“Finalmente potete chiamarci col nostro nome e cercarci col nostro simbolo: Indipendenza”. Gianni Alemanno torna in politica e lancia la sfida a Giorgia Meloni e alla sinistra. L’ex sindaco di Roma ha presentato la sua nuova creatura, alla quale ha regalato un nome che spiega perfettamente il suo ideale. Il simbolo ha un cerchio con sfondo blu e il nome scritto in bianco e con il tricolore.
Ieri l’ex sindaco di Roma ha presentato il suo nuovo movimento al Midas Palace Hotel di Roma sulla via Aurelia, dove, come ha ricordato lo stesso Alemanno “nel 1977 feci il servizio d’ordine ad un congresso del Movimento sociale Italiano. Ma erano altri tempi”. L’avventura politica nasce accanto all’esperienza dei servizi sociali, a cui Alemanno è stato appena ammesso, per scontare la pena di un anno e 10 mesi per l’inchiesta romana di ‘Mondo di mezzo’. L’ex sindaco insegnerà italiano ai ragazzi di Suor Paola, centro nel quale presta volontariato già da tempo.
Il nome Indipendenza spiega il principio che ha portato alla fondazione del movimento: “Indipendenza dai vincoli europei, indipendenza dalle guerre volute dalla Nato, indipendenza dagli interessi dei grandi gruppi multinazionali che cercano di condizionarci sulla sanità, sulla transizione green, sull’intelligenza artificiale e sulle biotecnologie.
Al Midas Palace Hotel abbiamo visto i frutti di un lungo percorso cominciato col Comitato Fermare la Guerra e continuato col Forum dell’Indipendenza Italiana. Oltre i vecchi schemi, portiamo la destra sociale fuori dai confini del centrodestra e parliamo trasversalmente con tutti coloro che vogliono rappresentare il cambiamento”, ha dichiarato Alemanno.
I compagni di viaggio di Alemanno
Al suo fianco ci sono vecchi compagni di viaggio: da Simone Di Stefano, ex leader di CasaPound a Massimo Arlechino, che fu l’ideatore del simbolo di Alleanza Nazionale fino a Fabio Granata e Marcello Taglialatela, entrambi vicini all’ex numero uno del Campidoglio e con un passato in Alleanza nazionale. Le prossime mosse saranno fondamentali. Il gruppo potrebbe scendere in campo e contarsi per la prima volta alle Europee del 2024. Intanto, Indipendenza si libera dai vecchi schemi legati “alla destra e alla sinistra”. Ha scelto di avvicinarsi al Mondo Cattolico e ha preso nettamente le distanze dall’Atlantismo e dall’europeismo.
Le critiche al governo Meloni: “Il più atlantista di sempre”
Alemanno ha criticato con forza il governo Meloni, giudicato come “il più atlantista della storia repubblicana” e dal tono già si intuisce che non è un complimento. Ma va oltre: “rispetto a quello che sta facendo questo governo, c’è da rimpiangere Fanfani, Moro, Craxi” e incassa l’applauso della sala. L’ex sindaco contesta pure il cosiddetto piano Mattei, sbandierato più volte dal governo per il sostegno all’Africa: “Non è credibile se l’Italia, prima, non si fa interprete della restituzione nei confronti dell’Africa – spiega – Ma non nel senso di ciò che è stato rubato dall’uomo bianco dal colonialismo europeo e che adesso viene rubato dalle multinazionali che sfruttano le materie prime dell’Africa e affamano quei popoli, che poi vengono da noi a invadere le nostre periferie”.