La preoccupazione di Alessio D’Amato, assessore alla sanità del Lazio, è palese nelle sue parole.
Stiamo costruendo una macchina da 20mila vaccini al giorno, poi però devi avere la benzina. Contavamo di vaccinare tutti gli over 60, vale a dire 1,6 milioni di persone, entro giugno. Ma così finiremo ad agosto, due mesi dopo, con tutti i richiami”.
Continua l’assessore: “Se mancano le dosi, no. Ci eravamo attrezzati per passare da 5mila a 10mila somministrazioni ogni 24 ore. Ma con i ritardi di Pfizer resteremo a 5-6mila. La metà.
Dopo 25-26 giorni dalla prima dose, si ridurrebbe l’efficacia del vaccino. E non possiamo pregiudicarla, per fortuna abbiamo accantonato il 30% delle scorte. La conseguenza dei ritardi di Pfizer quindi è soprattutto una: ci costringono a rallentare la campagna sugli ultra-ottantenni. E poi, a scalare, sugli over 60″.
Sulla colpa dei ritardi punta il dito sulla ditta produttrice: “Hanno tante richieste nel mondo… Il fatto che l’Italia in pochi giorni sia diventata il primo paese Ue per somministrazioni forse ha fatto rivedere loro i piani. Finché eravamo il fanalino di coda nessuno obiettava. Ci saranno verifiche. Ma il punto è che serve un balzo avanti, dobbiamo viaggiare 4 volte più veloci”.