Roma, scuole dell’infanzia “plastic free”

Presentata pochi giorni fa in Aula Giulio Cesare la proposta di delibera di iniziativa consiliare con le “linee d’indirizzo” per eliminare l’uso della plastica in 15 scuole dell’infanzia di Roma. Il Campidoglio intende avviare il progetto sperimentale per un anno, per poi estenderlo a tutte le scuole dell’infanzia.

La Giunta ha aderito nel 2018 alla campagna nazionale Plastic Free Challenge, mirata a ridurre l’uso della plastica. L’Amministrazione da tempo incoraggia l’impiego di stoviglie in ceramica, acciaio, vetro o plastica riutilizzabile; e, per la successiva pulizia, l’uso di prodotti per la pulizia “ecolabel” o equivalenti, a basso impatto ambientale.

Anche l’Unione Europea, con la Direttiva European Strategy for Plastics in a Circular Economy, vieta la commercializzazione dei prodotti di maggior utilizzo in plastica (posate, piatti, cannucce, bastoncini cotonati ecc.) e pone obiettivi vincolanti di riduzione del consumo di contenitori per alimenti e tazze in plastica. Le linee di indirizzo approvate in aula, dunque, si collocano all’interno di una cornice ben delineata a livello europeo e nazionale.

“E’ fondamentale educare i ragazzi alla consapevolezza di ciò che è nocivo al pianeta”, dichiara la presidente della Commissione Scuola Teresa Zotta. “Dobbiamo continuare a lavorare per diffondere scelte ecosostenibili e in questo gli insegnanti, i dirigenti scolastici, il personale che opera tutti i giorni accanto agli alunni ci hanno dato un contributo essenziale. Ringrazio anche le famiglie per il loro ruolo in questo progetto”.

“Ritengo che il percorso che stiamo facendo sul tema ambientale sia molto concreto”, aggiunge l’assessora Laura Baldassarre (Persona, Scuola e Comunità Solidale). “Con le buone prassi avviate abbiamo ridotto la produzione di rifiuti nelle mense scolastiche. Parliamo di 1.815 tonnellate di plastica già risparmiate grazie all’eliminazione di stoviglie di plastica usa e getta e di 296 tonnellate risparmiate non utilizzando acqua imbottigliata. Ringraziamo il personale nelle scuole per questi risultati e i consiglieri che, votando questa proposta, hanno siglato il valore aggiunto della scuola quale luogo di sensibilizzazione e attuazione di buone prassi. Una scuola, dunque, che fa scuola nel territorio”.

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