Patentino Covid, il Lazio si prepara. D’Amato: “Un discrimine sano, a tutela della collettività”

Si inizia a parlare del patentino Covid nel Lazio, con l’assessore alla sanità D’Amato che chiarisce:
“Potrebbe diventare come la cuffia per nuotare in piscina, chi ce l’ha entra in vasca, gli altri no”.

“Un discrimine sano, – continua – a tutela della collettività, e che potrebbe essere utile a rilanciare i settori economici in crisi”.

Sarà una sorta di lasciapassare per attività come palestre, cinema e teatri, oltre che strumento per limitare i contagi e tornare pian piano alla normalità.

Non si pensa ad una carta da esibire come in Campania, ma sarà tutto disponibile sui propri smartphone. Il “patentino” si scaricherà sul fascicolo sanitario personale, sul sito LazioSalute, oppure tramite un’app che gli informatici della Pisana stanno già collaudando. Si accederà tramite lo Spid, il sistema d’identità digitale, le stesse credenziali già sfruttate, tra le altre cose, per i rimborsi del cashback.

“Cinema, teatri, palestre – continua l’assessore D’Amato – Se a livello governativo, o europeo, si opterà per un patentino, noi siamo pronti: potrebbe essere un discrimine positivo per regolare alcuni comparti. Pensiamo ai vaccini contro il morbillo a scuola: per iscriverti lo devi fare. O la cuffia in piscina: se ce l’hai entri, altrimenti no. Questo strumento potrebbe diventare cruciale quando la campagna avrà raggiunto numeri rilevanti.
Per alcune rotte aeree, oggi vale la logica un biglietto-un tampone. Con il vaccino potrebbe accadere lo stesso per alcuni settori. Ora – conclude D’Amato – anche noi aspettiamo di capire cosa farà il governo”.

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