Ospedali in crisi, primi reparti chiusi. La richiesta di aiuto: “Servono altri posti”

Nella Capitale i nuovi contagi non accennano a scendere, anzi sono in salita; gli ospedali sono vicini al collasso e molti reparti sono stati già costretti a chiudere, con pazienti Covid in attesa di un posto letto e i no-Covid trasferiti.

Sale d’attesa e corridoi sono già pieni, così come i pronto soccorso; in alcuni casi occorrono anche 4 giorni per un ricovero, nonostante molti reparti siano stati accorpati per garantire nuovi spazi. All’ospedale Vannini, ad esempio, per i 146 posti Covid sono stati chiusi chirurgia, traumatologia, ortopedia, ginecologia e cardiologia. 

Al Sandro Pertini sono stati accorpati i reparti di ortopedia e chirurgia per un totale di 20 posti.
Nella struttura di via dei Monti Tiburtini sono 38 i letti di medicina diventati Covid, 22 i posti di osservazione breve intensiva e 15 di “Week surgery”, per gli interventi chirurgici di bassa o media complessità. Ancora: al N.O.C. di Ariccia, i 40 posti Covid sono di chirurgia e medicina. Con la terapia intensiva ora interamente dedicata ai soli positivi. 
Al Grassi di Ostia, la richiesta da parte della Regione è stata di 70 letti. Ma nessun reparto è stato riconvertito.

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