Nuove norme anti-Covid: arrivano le mini zone rosse

La curva dei contagi continua a salire e nella Capitale sono diversi i quartieri in cui si temono nuovi cluster, soprattutto dopo la riapertura delle scuole e il ritorno negli uffici.

Per prevenire una nuova esplosione di contagi si sta pensando di organizzare piccole zone rosse per confinare le aree più colpite dal virus.
Pier Luigi Bartoletti, medico e responsabile dell’Uscar, l’ unità speciale della Regione Lazio, spiega:
“Al momento non c’è nessun allarme e la curva è sotto controllo, dobbiamo prepararci ai mesi invernali.
Oggi sono i cluster familiari a preoccupare. I contagi nelle famiglie possono esplodere e potrebbe accadere ciò che abbiamo registrato all’inizio della pandemia nelle case di cura.
Solo con una diagnosi rapida possiamo controllare la trasmissione all’interno dei nuclei familiari. Ormai è chiaro che questo virus cambia dobbiamo farci trovare pronti a cambiare il protocollo di intervento e la strategia”.

Continua il responsabile Uscar:
“Il piano è quello di isolare i nuclei familiari e i possibili contatti. In questo momento ci sono diversi cluster che stiamo seguendo, in molti casi si tratta di parenti che si sono contagiati tra loro. Stiamo cercando di contenerli. Per questo stiamo valutando delle “mini” chiusure a zona.
 L’attenzione ora è nelle scuole che sono riprese il 14 settembre. Per capire cosa sta accadendo dobbiamo però attendere almeno 20 giorni. Intanto dobbiamo prepararci con i test e non dimenticare tutte le norme del distanziamento sociale. I ragazzi potrebbero contagiarsi tra loro, con gli insegnanti e poi una volta in casa, infettare i genitori. L’attenzione deve restare alta.
Abbiamo già registrato i primi casi di “rotavirus”, la febbre, ma ora più che mai – aggiunge Bartoletti – dobbiamo essere in grado di distinguere una normale influenza dal coronavirus anche per non sovraccaricare i laboratori. Non appena si registra la temperatura sopra la medi, viene ordinato il test o il tampone. Anche in questo caso, la sola possibilità per non essere travolti da una nuova ondata, è essere rapidi nelle diagnosi e organizzati.
L’obiettivo è di essere preparati e organizzare un piano di intervento che tenga conto non solo delle cure, ma anche della prevenzione”. 

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