Nerola diventa il paese laboratorio: farmaci testati su un campione di cittadini

La piccola città in periferia di Roma è diventata zona rossa dopo il grande numero di contagi da coronavirus nei giorni scorsi. Nerola si trasforma in laboratorio biologico per studio e cura.

Così l’ha definita il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, parlando del progetto di ricerca coordinato dalla Regione Lazio per capire come il virus si è insinuato nella comunità e l’evoluzione dello stesso. Non solo, attraverso lo studio si ricercheranno dati sulla diffusione e sul motivo per cui la diffusione si sia avuta maggiormente nella cintura dell’area metropolitana romana piuttosto che nel centro della Capitale.

Potrebbero essere impiegati anche i farmaci sperimentali se l’Aifa darà il via libera. Il clima è positivo, il progetto viene visto come un’occasione per capire meglio come fermare il virus. La sindaca Sabina Granieri ha spiegato:
“Siamo molto soddisfatti. La collaborazione con lo Spallanzani è nata dopo i miei ripetuti appelli per ottenere l’istituzione del laboratorio Nerola e il direttore sanitario dell’ospedale, il dottor Vaia, mi ha rassicurato sull’interesse per Nerola come caso di studio.
Sin dall’inizio, ho chiesto a Asl e istituzioni la possibilità di eseguire più tamponi possibili o di mettere in atto studi sperimentali così che la nostra popolazione possa essere analizzata per dare un senso alla condizione in cui ci troviamo. Non solo per noi, ma per l’Italia.
Domenica ho scritto al presidente della Regione, Nicola Zingeretti e all’assessore Alessio D’Amato nella quale auspicavo che il nostro comune potesse diventare utile alla comunità scientifica e oggi sono arrivate le risposte che aspettavo”.

Da ieri nella tensostruttura allestita all’interno della zona rossa oltre ai tamponi vengono eseguite le analisi previste dalla sperimentazione. I cittadini verranno contattati telefonicamente comunicando l’orario in cui devono presentarsi al centro prelievi così da evitare assembramenti e agire in sicurezza. 
“I ricercatori – continua Granieri – hanno richiesto un elenco dei residenti di Nerola con un’età che va dai 12 anni in su e, in base a un criterio specifico, hanno selezionato 189 persone da sottoporre a un triplo esame (prik test, analisi del sangue e tampone).
Da questo campione riusciranno a capire l’evoluzione del virus all’interno della nostra comunità e gli eventuali anticorpi utili a individuare un vaccino in grado di combattere il Covid-19″.
Nel frattempo prosegue l’esecuzione dei tamponi.

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