D’Amato sulla chiusura di ristorante e bar: “Stop alle 18:00. Rigore per altri 3 mesi”. Sul vaccino: “Obiettivo immunità di gregge”

Alessio D’Amato, l’assessore alla Sanità del Lazio, ha risposto ad alcuni quesiti sulla situazione attuale, ribadendo la pericolosità del momento e di un incauto abbassamento di attenzione.

“Bisognerà correre ancora 3 mesi, almeno. Perché il virus circola, l’Rt non è sotto controllo e per la campagna di vaccinazione ci vorrà tempo” ha spiegato ai microfoni del Messaggero.

Continua parlando delle restrizioni attualmente in vigore, come di bar e ristoranti, costretti alla chiusura entro le 18:00.
“Naturalmente ci saranno interventi per le attività che rimarranno chiuse, come per le palestre, per il mondo della cultura, per il commercio ambulante dei mercati. Una cosa deve essere chiara: le misure adottate sono e saranno sempre proporzionali alla situazione dell’epidemia. Nel Lazio siamo stati prudenti e Roma oggi è tra le capitali europee che, pur con molte difficoltà, hanno sofferto meno, grazie al rigore dei comportamenti e anche alle misure che abbiamo adottato. Ora bisogna proseguire.
Tutto ciò che facilita gli spostamenti e gli incontri, la convivialità diciamo, è benzina nel motore del virus. Abbiamo visto quello che è accaduto in estate e quanto ci abbiamo impiegato per far scendere la curva. Ed è vero che oggi diminuiscono i ricoveri e i posti occupati in terapia intensiva, ma abbiamo ancora 1.500 casi al giorno. Non sono pochi se pensiamo che quando è partita la seconda ondata, intorno a metà settembre, dovevamo confrontarci con qualche centinaio di positivi al massimo”.

Infine, sul vaccino aggiunge:
“Contiamo di avere 8 milioni di dosi per il Lazio, per 4 milioni di cittadini, considerando che servirà il richiamo. Teniamo d’occhio due date: il 29 dicembre, quando aspettiamo che l’Ema dia l’ok al vaccino Pfizer. Da quel momento in poi possono partire concretamente tutte le iniziative che già stiamo programmando. E il 12 gennaio dovrebbe esserci un passaggio cruciale per il vaccino di Moderna.
Ci atterremo a quello che dirà il governo. L’obiettivo è arrivare all’immunità di gregge, la copertura vaccinale deve essere superiore al 70%. Sarà una campagna complicata, dato il numero di persone coinvolte, durerà fino al termine del 2021. Partiremo con i vaccini al personale sanitario negli hub ospedalieri, poi quando arriveremo in tarda primavera al picco della campagna, ci sarà bisogno di tutte le forze possibili, dai 4mila medici di medicina generale alle 1.500 farmacie.

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