D’Amato attacca Malpensa. Il ritardo dei tamponi: “Scelta incredibile”

Se a Ciampino e Fiumicino i tamponi ai cittadini di rientro dall’estero vengono fatti ormai da 5 giorni, a Malpensa hanno iniziato solo ieri.

Inoltre, Roma sta facendo i tamponi a tutti, mentre la Regione Lombardia a Malpensa solo ai viaggiatori locali e a chi arriva dall’estero solo se resta quattro giorni.

L’assessore alla Salute, Alessio D’Amato, commenta:
“Dico la verità, non volevo crederci. Pensavo di avere capito male. Una follia. Eseguire i tamponi solo ai passeggeri lombardi è sbagliato come principio, ma anche dal punto di vista tecnico. In questo modo si fa sì che molte persone, che arrivano su Malpensa ma che magari sono residenti nel vicino Piemonte o a Piacenza non vengano controllate, lasciando uscire molte persone magari positive e asintomatiche. Invece, bisogna controllarne il più possibile. Per fortuna ora stanno facendo marcia indietro.
Ovviamente noi stiamo eseguendo i tamponi a tutti. Il 53 per cento dei passeggeri a cui abbiamo assicurato i test sono di altre regioni, visto che Fiumicino così come Malpensa è un aeroporto punto di riferimento per aree molto vaste. Le faccio un esempio: abbiamo trovato positiva una donna di Milano arrivata a Fiumicino da Ibiza. Se avessimo fatto come la Lombardia, ora questa signora sarebbe in viaggio da Roma a Milano e, inconsapevolmente, potrebbe contagiare altre persone. Ancora: nel pomeriggio altri due casi intercettati a Fiumicino, uno da Napoli e uno da Varese. Chiaro, serve uno sforzo organizzativo molto importante, ma è una forma di prevenzione necessaria”.

Per quanto riguarda la Sardegna:
“Vogliamo tutti bene alla Sardegna, ma esiste un problema serio. Bisogna, da subito, fare i tamponi a chi, dalla Sardegna, sale sui traghetti o sugli aerei per tornare a Roma. Altrimenti, si rischia di allargare il contagio anche durante il viaggio. Alla Regione Sardegna ho anche detto che siamo pronti a garantire un principio di reciprocità e a nostra volta eseguire i tamponi a chi partirà, in traghetto o in aereo, dal Lazio verso l’isola. Mi hanno risposto di no, ma la situazione se non si fa qualcosa è destinata a peggiorare”.

Per Olbia “il problema è un altro: evitare che decine di persone partano dalla Sardegna benché positive. In viaggio, che sia in aereo, che sia in traghetto, contageranno altri passeggeri.
non mi sorprenderebbe se arrivassimo a 300 positivi rientrati dalla Sardegna. Il 70 per cento sono giovani, dunque per fortuna chi necessita del ricovero è una percentuale molto bassa. Però i giovani non devono sottovalutare questa situazione: in tre sono comunque stati ricoverati allo Spallanzani; e con una diffusione così massiccia del virus, temiamo nelle prossime settimane che il contagio arrivi anche a persone più anziane e fragili”.

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