Un detenuto africano di 30 anni ha aggredito un Agente in servizio a Cassino. L’uomo, già noto per i suoi comportamenti ribelli e contrari al rispetto dell’ordine e della sicurezza, era in possesso di lamette con le quali ha aggredito il poliziotto . Lo straniero pretendeva di parlare con il Comandante di Reparto o con un Ispettore di sorveglianza e, per farlo, ha minacciato l’Agente dicendo: “Ora vediamo se non mi riceve”.
Il detenuto ha ferito l’Agente di servizio che ha riportato un taglio sulla fronte, vicino all’occhio sinistro, e le lesioni sono state contenute dall’arrivo dei rinforzi che lo hanno bloccato.
Il Segretario generale del SAPPE, Donato Capece, ha espresso solidarietà parole di apprezzamento per i poliziotti nelle carceri regionali: “Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. E allora è mai possibile che nessuno, al Ministero della Giustizia e ai Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia minorile e di comunità, abbia pensato di introdurre anche per la Polizia Penitenziaria ed i suoi appartenenti, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e spray al peperoncino?”.“