È stato confermato che ad uccidere il carabiniere di 35 anni due notti fa a Roma siano stati proprio i due americani sospettati già dal principio.
Difatti nella stanza di Lee Elder Finnegan e Natale Hjorth, i due diciannovenni americani coinvolti, sono stati ritrovati un coltello insanguinato, nascosto dietro ad un pannello del soffitto, e dei vestiti sporchi di sangue.
Dalle ricostruzioni sembrerebbe che i due statunitensi avrebbero rubato uno zaino ad un cittadino della zona e che lo avrebbero minacciato dopo una sua chiamata e costretto al pagamento di somma €100 e di un grammo di cocaina per la restituzione dei suoi effetti personali.
Dopo essere stati contattati, i Carabinieri si sono presentati all’appuntamento che i due avevano con il malcapitato, che si è rivelato uno scontro violentissimo terminato con l’uccisione del vice brigadiere Mario Merciello Rega.
Dopo l’accaduto, ci sono state intense ore di indagini che hanno visto coinvolte molte visioni di immagini di videosorveglianza e tante testimonianze che hanno reso possibile la cattura dei criminali.
I due sono stati interrogati per parecchio tempo e, infine, davanti alla presenza di prove schiaccianti, entrambi hanno confessato. Più specificatamente la coltellata sembrerebbe essere partita da Finnegan, però entrambi sono stati arrestati per tentata estorsione e omicidio aggravato in concorso.