Un bar ha deciso di rispondere agli aumenti dei prezzi con una singolare iniziativa: ecco quanto pagherà chi non si adegua
“Il caffè è un piacere, se non è buono, che piacere è?”. Con queste parole il grande e indimenticabile Nino Manfredi ha sponsorizzato per anni una nota azienda specializzata nella produzione del caffè. Una delle bevande più buone, conosciute e diffuse al mondo, che in Italia trova la massima produzione il più alto consumo. La pausa caffè è un momento indispensabile per ogni italiano: che sia al lavoro o a casa, realizzare e gustare il liquido nero per eccellenza è uno dei momenti più belli dell’intera giornata.
Ma il caro prezzi, che ha caratterizzato gran parte dell’economia del nostro Paese, ha colpito anche il caffè. Una bevanda povera, fatta solo di acqua e del caffè tostato e macinato. Troppe volte sui social network assistiamo alle proteste dei clienti esasperati che diffondono le immagini di scontrini dove un caffè viene fatto pagare cifre spropositate. Nei bar situati nei centri storici delle città, una tazza di espresso può arrivare a costare anche due o tre euro.
Ma c’è chi vuole invertire questa tendenza e ricreare intorno alla consumazione del caffè un momento gioviale e al quale possono avere accesso tutti. Anche chi non naviga nell’oro. L’idea che vi stiamo per presentare è stata realizzata da un gruppo di baristi che, esasperati dalle ultime notizie arrivate via social (il tramezzino pagato due euro in più perchè tagliato a metà a Lecco o i due euro aggiunti per la condivisione di un piattino, o i 30 centesimi per la ciotolina d’acqua data ad un cagnolino) hanno cercato di ricreare un ambiente migliore tra clienti e gestori degli esercizi. Un modo per creare un rapporto diverso con la propria clientela e per farsi un pò di pubblicità.
Il caffè a 70 centesimi per chi si porta la tazzina da casa: per gli altri invece…
I titolari di un bar (la Bottega del Caffè) di Millesimo, a due passi da Savona, hanno creato un’iniziativa innovativa, che sta già facendo scalpore: e che potrebbe essere a breve riproposta da altri commercianti: i clienti potranno gustare un caffè espresso a soli 70 centesimi. Ma a patto di portarsi da casa la tazzina, lo zucchero e il cucchiaino (chi prende il caffè amaro in questo caso è decisamente più avvantaggiato, dovendo portare con se la sola tazzina). Per tutti gli altri consumatori il prezzo del caffè resta di 1,20 euro: 50 centesimi in più. L’idea è piaciuta alla clientela, che sembra aver risposto in maniera più che positiva a questa iniziativa, studiata per incentivare i consumi e tagliare i costi.
“L’idea è nata da una battuta di mio papà in merito alla guerra che si sta scatenando nel mondo dei bar e della ristorazione – spiega al Secolo XIX on line Valentina Venturino, che insieme ai genitori Elio e Marina gestisce il locale di piazza Italia – Da una chiacchierata in casa è venuto fuori qualcosa di più, un progetto per favorire il risparmio economico e il rispetto ambientale. Così abbiamo deciso di lanciare seriamente una nuova iniziativa per calmierare il costo del caffè. Ci è sembrata una buona idea per ammortizzare i rincari legati all’aumento delle materie prime, ma senza rinunciare al piacere di un buon caffè di qualità o alla colazione al bar”.
Un risparmio per i clienti, ma anche per i titolari del bar: “Riduciamo i costi”
Con questo metodo i clienti riescono a risparmiare qualcosa e per gli stessi responsabili del bar c’è una diminuzione dei costi dell’energia. “Portando la tazzina da casa – continuano i titolari – andiamo a ridurre il consumo dell’energia elettrica e il consumo dell’acqua della lavastoviglie”. Molti altri responsabili di bar italiani aspettano di capire se questa iniziativa porterà a dei vantaggi concreti, oppure no.