Il racconto esclusivo dei residenti e le storie di chi sarà costretto ora a trovare una soluzione diversa: “Non sappiamo cosa succederà”
“Ti dico la verità, ho sentito tante persone lamentarsi in questi mesi. C’è anche un comitato di quartiere che si è mosso per sapere cosa sarebbe accaduto a questo residence. Alcuni si sono lamentati perchè avevano paura di problemi di varia natura. Ma in realtà in questi mesi non è mai successo nulla qui”. A parlare, in esclusiva a Roma.Cityrumors.it, è Adriana, 65 anni, che vive a due passi da via Bernardino Alimena, in zona Romanina, dive da quasi un anno sorge un centro accoglienza che è stato tirato su come risposta all’emergenza abitativa di decine di famiglie e persone senza fissa dimora.
Dopo mesi di polemiche, battibecchi a distanza, scontri politici e proteste dei residenti, questo capitolo sta per chiudersi in modo definitivo. Il prossimo trenta di giugno, il Centro Accoglienza Alloggiativo temporaneo verrà chiuso per sempre. Il Comune ha fatto i conti e si è accorto che il risparmio si aggirerà intorno ai settecentomila euro annui. Gli abitanti del luogo si sono divisi. Alcuni, sin dai primi giorni, hanno protestato, preoccupati dall’occupazione di alcune unità abitative e dalla difficoltà di una possibile convivenza tra residenti e famiglie straniere.
“Tutto è iniziato a settembre o ottobre dello scorso anno – continua Marco, residente del quartiere – quando venne adibito questo stabile ad una sorta di casa di accoglienza Ci sono state innumerevoli proteste da parte dei residenti. E per due ragioni: c’è chi aveva paura che potessero insediarsi nel quartiere persone che avrebbero potuto creare problemi di ordine pubblico e chi, invece, era solo arrabbiato perchè erano stati assegnati degli alloggi a persone preferite ad alcuni residenti che le attendevano da anni”. La convivenza, fortunatamente, si è rivelata meno difficile del previsto. “Io ero molto preoccupato – dice Luca, che frequenta una palestra in via Alimena – però alla fine non ci sono stati problemi. Anzi, molte delle persone che hanno occupato queste case, si erano anche integrate bene”.
Dove andranno a ricollocarsi le famiglie presenti in questo centro? Ai nuclei che vivono a Via Alimena e all’Unione Inquilini che da circa nove mesi segue l’esito dei ricollocamenti, è stato comunicata la data del trenta giugno come quella di chiusura definitiva. Una decina di famiglie dovrebbero trovare una casa popolare in altri quartieri del quadrante est della città: Tor Sapienza, Villaggio Breda, San Basilio, Tor Bella Monaca, Casilino. Altri verranno invece trasferiti in altri centri di Assistenza e Alloggio Temporaneo, presenti nel settimo municipio.
“Non sappiamo più dove andare”
Esistono poi alcune storie particolari: nel centro ci sono alcune donne che non avrebbero i requisiti per poter essere ricollocate altrove. Da Daniela, colombiana e residente a Guidonia Montecelio, dove faceva la badante, che ha un figlio disabile, a Raquel, di 27 anni che è incinta di otto mesi, fino a Simona, che dal Covid in poi ha perso il lavoro e si è ritrovata senza niente. Queste persone, tra pochi giorni, dovrebbero lasciare autonomamente gli alloggi di via Alimena 31. Tutto questo, nonostante gli sforzi e le pressioni continue esercitate dal sindacato competente nei confronti dell’amministrazione comunale. Appare sempre più difficile infatti che possano essere accolte le richieste di assegnazione di altri alloggi popolari all’interno del circuito dei Centri di Accoglienza e Assistenza Temporanea (CAAT). “Non sappiamo dove andremo a finire”, hanno ribadito alcune di queste donne. Un allarme lanciato a gran voce alle istituzioni.