Continuano le segnalazioni di nidi di Vespe Orientalis: un nuovo caso si è registrato a Lunghezza. “Ma il picco deve ancora arrivare”
A Roma e nel Lazio continua a diffondersi la Vespa Orientalis. I primi avvistamenti ci furono esattamente un anno fa. Il primo settembre del 2022 il Campidoglio scrisse questo comunicato: “Roma Capitale si attiva contro la diffusione della Vespa Orientalis.
L’insetto è ricomparso a Roma dopo molto tempo: la sua presenza non veniva registrata nella Capitale dagli anni ’50. La Protezione Civile di Roma Capitale collabora con il Dipartimento Tutela Ambientale per la raccolta delle segnalazioni”. Venne istituito addirittura un numero verde per le segnalazioni e i consigli ai cittadini.
A distanza di oltre 365 giorni però, le cose non sono cambiate. Anzi. I nidi si sono continuati a diffondere nelle abitazioni della capitale. L’ultimo è stato registrato in zona Lunghezza, a meno di un chilometro da Rocca Cencia, nel bagno di un appartamento. Un nido definito “enorme e spaventoso” da Andrea Lunerti, esperto zoofilo. La segnalazione è arrivata da una famiglia, che da tempo combatte con le api che stanno creando nidi all’interno dell’abitazione. “Si espande purtroppo la Vespa Orientalis, esce dalla città di Roma e si dirige verso Tivoli. Rinvenuto un nido di enormi dimensioni nel vano serranda di un bagno a 800 metri dalla discarica di Rocca Cencia. Centinaia di individui preparavano l’atto finale del loro ciclo vitale, decine di nuove regine fondatrici di lì a breve sarebbero nate e avrebbero colonizzato le campagne limitrofe”, ha spiegato l’esperto sulla sua pagina Facebook.
“Circa 700 individui all’interno del vano che ospita l’avvolgibile della finestra: un nido enorme, spaventoso in uno spazio molto stretto“, ha confermato al Messaggero Andrea Lunerti, intervenuto per rimettere in sicurezza l’abitazione. “Le 200 Regine si preparavano a colonizzare le campagne limitrofe. Molto irruente – a tal punto che sono riuscite a pungermi nonostante il guanto protettivo – perché le operaie erano in procinto di nascere e volevano difendere la colonia nell’atto finale del loro ciclo vitale, ma siamo comunque riusciti a rimuovere i nidi”.
La Vespa Orientalis continua a provocare panico e psicosi nella popolazione, a causa della sua aggressività. E secondo gli studiosi, nei prossimi giorni potrebbero esserci nuove escalation.“Il picco è previsto tra la fine del mese e primi giorni di ottobre quando avverranno gli sfarfallamenti delle Regine. E’ importante segnalare tempestivamente la presenza dei nidi. Solo così si potrà ostacolare la diffusione delle Orientalis nella primavera del 2024”, ha confermato Lunerti.
Vespa Orientalis, i precedenti
Alla fine di agosto gli esperti zoofili coordinati da Lunerti sono intervenuti in un appartamento in zona San Pietro, dove c’era una bambina di 15 mesi. Nell’appartamento c’erano circa 400 Vespe Orientalis che entravano e uscivano accanto il tubo di scarico della caldaia. Entro la primavera 2024, ci sarebbero stati oltre 1000 esemplari. Altri casi sono stati segnalati a Monteverde, all’Eur e in numerosi quartieri. Fino a Rocca Cencia. “Lì è presente una discarica dove vi sono numerosi rifiuti e l’Orientalis è una vespa desertica abituata a superare i momenti complessi nutrendosi di tutto, pur di sopravvivere. Il picco di questi insetti arriverà tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, ma possiamo prevenire il fenomeno, soprattutto in vista della primavera 2024, attraverso le segnalazioni”, conclude l’esperto.
Perchè la Vespa Orientalis è pericolosa?
Le Vespe Orientalis sono caratterizzate da un corpo di colore scuro, generalmente marrone o nero, con striature gialle sul torace e sull’addome. Nonostante i colori possono cambiare, sono facilmente riconoscibili dal forte contrasto tra le strigliature e il colore scuro del corpo di ogni singolo esemplare. Sono dotate di un pungiglione molto resistente, attraverso il quale iniettano un veleno contenente una miscela di sostanze chimiche, tra cui istamina, acido solforico, proteine e altre tossine. La composizione del veleno può variare leggermente da specie a specie. Le loro punture sono dolorose e provocano reazioni locali, come gonfiore, arrossamento e prurito. Tuttavia, in alcuni casi, le persone possono manifestare reazioni allergiche più gravi, che richiedono cure mediche immediate. In caso di puntura (visto l’ingente quantità di veleno che viene sprigionato) è necessario allertare i medici. La Vespa Orientalis poi, rappresenta una minaccia per l’ecosistema locale. I vari esemplari infatti sono soliti attaccare altre specie di insetti utili, come le api, mettendo a rischio la biodiversità e il delicato equilibrio degli ecosistemi.