I medici sono spaventati da una nuova infezione che colpisce i genitali e si manifesta dopo i rapporti sessuali: “Una cosa mai vista”
A lanciare l’allarme sono i medici specialisti, che nelle ultime settimane si sono trovati di fronte ad un numero elevato di casi. Una nuova infezione sessuale ha colpito decine di persone, portando all’attenzione del comparto medico, una malattia inattesa e che può portare a problemi molto gravi. “Non ci aspettavamo un’evoluzione di questo tipo – hanno detto gli specialisti – la situazione è in continua evoluzione e va valutata con estrema attenzione”.
Un recente studio medico ha portato alla luce una malattia subdola: una sorta di infezione fungina molto contagiosa, che si sviluppa e diffonde attraverso i rapporti sessuali. Si tratta di una malattia rara e per certi versi subdola, che gli specialisti faticano a debellare. Affrontarla e combatterla, equivale a superare un vero e proprio inferno. Secondo il dossier pubblicato dagli esperti, un uomo ha impiegato più di tre mesi per liberarsene e risolvere i problemi che lo avevano attanagliato.
L’infezione che si sviluppa per via sessuale: ecco di cosa si tratta
I primi casi si sono sviluppati negli Stati Uniti. Un uomo a New York ha avuto i primi sintomi dopo un rapporto sessuale. La malattia infatti si trasmette attraverso il contatto dei genitali. Si tratta di un tipo molto particolare di Tigna. Il problema generalmente si manifesta dopo circa una decina di giorni. La tigna in generale appare invece dai 4 ai 14 giorni dopo il contatto con animali o terreno contaminati, o ancora un posto sporco o molto frequentato (ad esempio un bagno pubblico e le piscine comunali) e può colpire gli immunodepressi. Generalmente si presenta attraverso una serie di chiazze sulla pelle di colore rossastro e tonde. Non si tratta di manifestazioni pericolose. Nel più dei casi interessa solo lo stato superficiale della pelle e viene debellata dai consueti farmaci antimicotici.
Nel caso del paziente di New York (di circa trenta anni ed in perfetta salute), i medici sono rimasti stupiti dalle presenza di chiazze intorno all’inguine. In pochi giorni si sono invece sviluppate nuove erezioni cutanee su pene, cosce e glutei e si è presentato dal suo medico con prurito e rossore esteso. Dopo i primi controlli e una biopsia, si è arrivati alla diagnosi: secondo i medici, il trentenne era affetto da una tinea pubogenitalis, che fino ad oggi era conosciuta come una forma estremamente rara di tigna. Secondo gli esperti della New York University, potrebbe diventare una nuova minaccia per la salute pubblica.
I casi in Europa
Tredici i casi registrati fino ad oggi in Francia: ma secondo gli scienziati in tutta Europa sarebbero molti di più: a causa del Trichophyton mentagrophytes tipo VII, (abbreviato TMVII), il fungo che ne è responsabile. Secondo i medici è sempre più complicato liberarsi di questo fungo: “Spesso richiede mesi di terapie“, ha dichiarato al quotidiano inglese Daily Mail il dermatologo Avrom Caplan, che ha lanciato un appello: “Gli operatori sanitari dovrebbero essere consapevoli che il Trichophyton mentagrophytes tipo VII è l’ultimo di un gruppo di gravi infezioni cutanee che hanno raggiunto gli Stati Uniti”.
Sulla stessa linea anche John Zampella, professore alla scuola di medicina della New York University. “Poiché i pazienti sono spesso riluttanti a discutere di problemi genitali, i medici devono chiedere direttamente informazioni sulle eruzioni cutanee intorno all’inguine e sui glutei, specialmente per coloro che sono sessualmente attivi, hanno recentemente viaggiato all’estero e riferiscono aree pruriginose in altre parti del corpo”.
Il lungo trattamento
Come sottolineato, riuscire a superare l’infezione non è semplice: il trentenne newyorkese ha assunto un farmaco antifungino per 4 settimane, senza riscontrare alcun tipo di miglioramento. I medici hanno cambiato terapia, somministrandogli un altro tipo di antifungino, per altre sei settimane. Al termine della cura si è resa necessaria un’ulteriore somministrazione di un altro farmaco, che ha permesso di attenuare l’eruzione cutanea. In tutto, l’infezione ha impiegato più di 3 mesi a scomparire. Un periodo lunghissimo. Altri trattamenti comprendono lozioni e unguenti, ed anche per questi l’efficacia dipende dal tipo di Tigna e da quanto è estesa lungo il corpo.
Un aspetto importante da sottolineare è il rischio di confondere l’infezione fungina con l’eczema. In questo caso, verrebbero prescritti farmaci inadeguati, che non porterebbero alcun beneficio al paziente, prolungando inutilmente la sua sofferenza. È quindi essenziale che il medico effettui una corretta diagnosi, in modo da poter impostare il trattamento più adatto ed efficace.