Le tisane sono un prodotto ampiamente utilizzato eppure nessuno potrebbe mai pensare che si tratti di qualcosa di “pericoloso”.
Eppure, le interazioni ci sono eccome, quindi bisogna prestare estrema attenzione quando si beve una bevanda dopo aver assunto prodotti particolari. Non va assolutamente presa sottogamba, non solo si va ad annullare l’effetto del prodotto come un medicinale ma si possono anche avere effetti indesiderati.
Nei bugiardini sono sempre riportate le indicazioni ma raramente qualcuno fa caso a ciò che tradizionalmente non sembra pericoloso come le bevande, le tisane oppure il latte. Tutti questi prodotti però hanno effetti specifici se combinati con altre sostanze.
Bevande e interazioni: cosa non va assunto insieme
Questo non vuol dire che le tisane non siano utili, piacevoli in inverno o anche molto importanti per alleviare piccoli disturbi, solo che non vanno assunte sempre e comunque ma bisogna leggere con attenzione quando impiegarle e come. Ci sono piante che, anche se in forma essiccata e lavorata, hanno effetti sui medicinali. Non solo prodotti strani e introvabili ma quelli che comunemente sono inseriti nelle tisane, soprattutto quelle che contengono un mix di ingredienti. Ad esempio le bacche contengono degli alcaloidi molto forti come l’atropina, questi hanno un effetto anche sull’apparato cardiocircolatorio, eppure in molti non lo sanno.
Quando si parla di interazioni tra erbe e medicinali si fa riferimento alle reazioni avverse che ne possono derivare. Non sempre sono in forma grave, possono essere lievi ripercussioni ma anche invalidare proprio l’assunzione del prodotto stesso. Quindi talvolta non ci si rende conto di quello che sta accadendo e per questo bisogna fare molta attenzione. In altri casi invece l’interazione è un bene, ad esempio quando si assumono medicinali che hanno ripercussioni gastriche può essere un’ottima idea impiegare bevande come la camomilla.
Guardando alle interazioni invece nessuno sa che la liquirizia ha un effetto diretto sul metabolismo dei medicinali a base di cortisone infatti ne inibisce l’enzima e quindi aumenta i livelli ematici nel sangue. Inoltre bisogna considerare anche che in un quadro generale, quando si assumono farmaci, si sottopone il fegato ad un eccessivo stress, anche per prodotti “leggeri” come il paracetamolo. Aggiungendo altri elementi come derivati da piante può peggiorare di molto la gestione.
Se ci sono dubbi è sempre meglio chiedere al farmacista o al proprio medico, soprattutto per chi fa terapie importanti o comunque prolungate nel tempo.