Stupro di gruppo, accusa shock a giornalisti di Domani e La 7

Due giornalisti del quotidiano Domani e di La 7 sono stati tirati in ballo da una donna: l’accusa è di stupro di gruppo

Il primo è un cronista del quotidiano Domani, da sempre in prima linea con le sue inchieste, la seconda, sua compagna lavoro e di vita, è una cronista del Tg di La 7. Sono finiti al centro delle accuse di una collega, che ha sporto denuncia nei loro confronti. Secondo quanto dichiarato dalla querelante, i due avrebbero abusato di lei al termine di una serata.

Stupro di gruppo, accusati due giornalisti
Stupro di gruppo, accusati due giornalisti – Roma.Cityrumors.it

Si tratta di Nello Trocchia e Sara Giudice. I due, secondo quanto riportato dal quotidiano La Verità, sono indagati a Roma con l’accusa di violenza sessuale di gruppo con l’aggravante prevista “nel caso di «sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti o sostanze gravemente lesivi della salute della persona offesa”. La vicenda ha assunto un grande clamore mediatico. Trocchia è una delle prime firme del quotidiano diretto da De Benedetti ed è conosciuto come un vero e proprio censore, spesso alla ricerca di scandali e comportamenti poco adeguati (tra i suoi dossier ricordiamo quello nei confronti del Portavoce del ministro Lollobrigida, sulla Santanchè, su alcuni conti relativi ad Alleanza Nazionale e al Premier Giorgia Meloni).

La ricostruzione: il racconto della vittima e il ruolo dei giornalisti nel presunto stupro

La denuncia risale al due febbraio scorso. La vittima, anche lei giornalista, ha dichiarato alla Mobile di  essere stata aggredita. Alcuni giorni prima, il 29 gennaio, dopo aver trascorso la serata in un pub per festeggiare il compleanno della Giudice, intorno a mezzanotte i tre si sono lasciati andare a qualche intimità. Successivamente, la vittima avrebbe bevuto da un bicchiere un sorso di rum o di whisky che le è stato dato da una persona non identificata. Quindi, i ricordi della presunta vittima diventano confusi: insieme a Trocchia Giudice, si ritrova su un taxi, diretta verso la casa dove abitano i due giornalisti.  La ragazza è seduta al centro del sedile posteriore e avrebbe ricevuto particolari attenzioni dai due cronisti, che (secondo quanto riportato dagli atti) l’avrebbero baciata a turno e toccata. Una volta arrivati a destinazione, Trocchia e Giudice avrebbero insistito affinché la vittima salisse da loro, ma la ragazza è riuscita a risalire sul taxi e tornare a casa.

I due giornalisti accusati di stupro di gruppo
Sara Giudice e Nello Trocchia, i due giornalisti accusati i stupro di gruppo (Foto Facebook) – Roma.Cityrumors.it

La donna torna a casa e racconta tutto al compagno. Il giorno successivo,  fa analizzare un campione di urina, che risulterebbe positivo al Ghb, la “droga dello stupro”. ll campione viene poi esaminato dall’ospedale di Tor Vergata e l’esito risulta essere negativo. La donna si reca alla Polizia per la denuncia, che fa scattare le indagini, che portano anche all’intercettazione del telefono del tassista. Che ad un amico racconta cosa sarebbe accaduto sul sedile posteriore della sua vettura. Partono gli interrogatori (il quotidiano fa notare come la pm non ascolti la querelante). I due cronisti, ascoltati, confermano l’incontro, le effusioni e le avances, ma negano qualsiasi  tipo di aggressione e raccontano che la donna, una volta sotto casa, avrebbe cambiato idea. La Giudice dichiara anche che a prendere l’iniziativa sarebbe stata la presunta vittima, prima di fare marcia indietro.

A conclusione delle attività d’indagine, la pm ha inoltrato istanza di archiviazione ammettendo comunque due punti qualificanti: riconosce che la vittima era “non in grado di determinarsi” e conclude che gli indagati sarebbero “incorsi in errore in relazione al suo consenso alle condotte oggetto di denuncia”. Toccherà ora al giudice delle indagini preliminari prendere una decisione.

I legali dei due cronisti: “Informazioni false”

‘In merito all’articolo del quotidiano la Verità su una dolorosa vicenda privata che riguarda Sara Giudice e Nello Trocchia e una terza parte denunciante, con questo comunicato segnaliamo che la procura della Repubblica di Roma, dopo approfondite indagini durate diversi mesi, ha deciso di non esercitare l’azione penale e per questo ha chiesto l’archiviazione nei confronti di Trocchia e Giudice”. Lo scrivono in una nota gli avvocati Grazia Volo e Virginia Ripa di Meana, legali dei due giornalisti accusati di stupro di gruppo. ‘‘La ricostruzione odiosa e falsa dei fatti compiuta da La Verità e ripresa da altri media nazionali contrasta totalmente con le risultanze investigative che dimostrano la totale infondatezza della denuncia e della versione della denunciante. Gli articoli sono stati scritti nel disprezzo delle regole deontologiche che impongono la verifica delle notizie. Per conseguenza gli articoli contengono informazioni volutamente false. Per queste ragioni tuteleremo la reputazione dei nostri assistiti in ogni opportuna sede giudiziaria sia nei confronti della stampa che della denunciante, nei confronti della quale si profila il reato di calunnia”.

 

 

 

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